Volti tristi, gente che aspetta nella sala d' attesa in silenzio l'orario in cui si potrà accedere in quel lungo e stretto corridoio asettico, dove affacciano tante finestre chiuse e riparate da tende che non lasciano trasparire cosa succede al di là.
Arriva una infermiera e dice di indossare dei camici di carta, dei copriscarpe e delle cuffiette e raccomanda di non restare più di qualche minuto nel reparto dove sono loro, i dormienti, coloro che giacciono nei loro letti immobili, presi dal sonno del nulla, e per alcuni di loro del non ritorno. Il coma.
Soltanto un leggero movimento dei tubi collegati alla loro bocca e al loro cuore fa capire che la vita c'è ancora .
E' ora d'entrata. L'infermiera apre una ad una le tende che coprono i vetri lasciando vedere ai parenti i loro cari. Soltanto qualcuno potrà entrare all'interno di quella stanza e saranno coloro che hanno avuto la fortuna di vedere il loro famigliare tornato alla vita, uscito dal coma.... gli altri resteranno dietro la finestra.
Sono rimasta impietrita dietro quel vetro!
Ognuno di loro intubato per poter permettere ai polmoni di respirare, tanti monitor che registrano ogni funzione vitale, flebo attaccate alle braccia per essere alimentati, maschere d'ossigeno su quei volti addormentati e dall'espressione serena, quasi come stessero facendo il più bel sonno ristoratore. Tanti vegetali, privati della loro dignità di essere umano.
Nel mio caso ero lì in visita ad un caro componente della famiglia al quale era stato indotto un coma farmacologico per permettergli di riprendersi da un trauma subito, quindi con la consapevolezza che di lì ad un paio di giorno tutto sarebbe tornato nella norma, ma tutti gli altri?? Da quanti giorni, mesi o anni erano in quello stato? E le loro famiglie?? Ci si potrà mai rassegnare a vedere un figlio, un padre, un marito in quello stato? E se loro potessero rendersene conto lo vorrebbero veramente??!
E' giusto essere tenuti in vita così? Io non lo vorrei MAI!!
Giusto il giorno prima che ciò accadesse avevo avuto modo di leggere circa la possibilità di un "Testamento Biologico" che ognuno di noi può compilare (si può stampare il modulo da internet) ed affidare ad un notaio in presenza di un testimone, il quale provvederà all'autenticazione ed alla conservazione del documento nel caso dovesse succedere qualcosa di grave.
"Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita, dichiarazione anticipata di trattamento) è l’espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.!"
Questa è l'introduzione che precede un modulo di ben cinque pagine nelle quali il testatore lascerà tutti i suoi dati, tutte le richieste ad essere informato del suo stato di salute, a declinare incarichi ad eventuali altre persone affinchè possano decidere per lui/lei nel caso in cui non dovesse essere cosciente, le terapie a cui verrà sottoposto e ad essere libero di poter decidere della sua vita e quindi autorizzare la sospensione di cure farmacologiche o di macchine che dovessero tenerlo in vita artificialmente.
Tutto ciò non lo avevo tanto preso in considerazione, anche perchè si pensa sempra che a noi non dovrà mai servire, ma la visita in quel reparto mi ha fatto molto riflettere.
Intanto ho stampato questo modulo e me lo sono letto e riletto mille volte. Trovo che sia una bella cosa poter avere la possibilità decisionale della propria vita senza dover permettere accanimenti terapeutici per malattie terminali che comunque non porterebbero ad alcuna risoluzione e quindi...... perchè no??!!
Nel frattempo il mio famigliare si è ripreso del tutto ed è stato dimesso dal reparto di rianimazione.
See you soon
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