Avevo circa sei anni quando qualcuno mi regalò una Matrioska. Non era il mio compleanno, nè il giorno della Befana, uniche date in cui, ai miei tempi, venivano regalati dei giocattoli.
Un regalo così, inaspettato, ricevuto da una amica di mia madre che chissà come lo aveva avuto a sua volta.
Non avevo mai visto una Matrioska. Quella bambola così colorata e rotondetta che assomigliava molto alle mamme dei nostri tempi e che, sorpresa, scoprii portava dentro di se altre quattro di quelle bamboline identiche a lei, solo sempre più piccole.
Io, che da tempo giocavo con un piccolo bambolotto di celluloide dagli occhi azzurri che si aprivano e si chiudevano a secondo dei movimenti e che, a forza di sballottarlo, si erano staccati dal loro meccanismo cadendo all'interno della sua testa rendendolo cieco, rimasi molto colpita da quel dono. Cinque bambole in una sola volta e con gli occhi dipinti, così sarebbero rimasti sempre lì, impressi sul loro volto e non le avrebbero mai fatte somigliare ad un ramarro.
Mi piaceva immaginare che fossero una famiglia. La più grande il papà, la seconda la mamma e le altre tre i loro bambini!
Per moltissimi anni ho associato la figura della Matrioska al nucleo famigliare.
Oggi ho cambiato idea. Quella bambola russa, così bella nei colori del suo costume, con gli occhi grandi e sorridenti, con il volto rubicondo e la pancia rotondetta che rispecchia la protezione di un grembo che raccoglie altre quattro di sè e avvolge e protegge, non rappresenta più il simbolo della famiglia ma quello di una persona (il più delle volte un uomo) dal quale diffidare.
Non ho avuto molti amori nella mia vita, nè troppe amiche o amici con i quali potermi rapportare con estrema sicurezza ma, quei pochi, ho creduto fossero quelli giusti finchè un giorno (arriva sempre un giorno) per qualcuno di loro comincia la metamorfosi della Matrioska!
Cominciano a perdere il loro primo involucro che è il più grande, il più bello, il più rassicurante, quello che ti colpisce e ti fa sentire sicura perchè pensi che potrai essere raccolta nel suo grembo qualsiasi cosa accada, e spesso è così, anche per un lungo periodo di tempo...............Ma poi, pian piano, comincia a venir fuori la seconda bambolina ed allora ti accorgi che forse quel grembo comincia a non essere più tanto grande quanto l'altro e cominci a sentire che ci stai un pò stretta, e così via, fino ad arrivare alla Matrioskina piccolissima dove non può più entrarci dentro neanche l'unghia del dito mignolo allora hai la consapevolezza che il "portatore sano", poveretto,
è un essere veramente piccolo, un omino, un omuncolo, il peduncolo marcio di un fiore appassito.
See you soon
