25 giugno 2013

Stracciarolo donne!!

E'  disarmante vedere come si stia tornando indietro nel tempo con la convinzione che,  invece, quello che stiamo vivendo sia soltanto una metamorfosi dei tempi attuali!
Sabato scorso sono  andata nel  capoluogo del mio paese per un appuntamento con la mia parrucchiera e, visto che sono  arrivata con largo anticipo,  mi sono divertita a fare un giro nel grande mercato settimanale che riempie una delle più  grandi piazze della città.
Questo mercato è  da sempre una delle occasioni che si aspetta ogni  fine settimana  per poter trovare cose belle a poco costo così, nel  ricordo di tantissimi anni addietro quando andavo con mia suocera a cercare le buone occasioni, mi sono messa a girare tra i banchi colorati, pieni  di articoli per la casa, bigiotteria e tanto,  tantissimo  abbigliamento e scarpe. 
Nessun banco aveva cose che si distinguessero dagli  altri ma,  soprattutto, di  pessima qualità. La cosa che più mi ha colpita è stato di vedere una grandissima quantità di  abiti usati, chissà  di  quale provenienza, dove la gente quasi  si  azzuffava per poter scegliere  qualcosa che fosse di loro gradimento. La maggior parte degli acquirenti erano stranieri, si capiva da come parlavano, e si strappavano dalle mani una camicia piuttosto che un pantalone o una maglietta.
E noi che diamo le nostre cose usate ben lavate ed imbustate per la Caritas!!
Davanti a ciò ho avuto molti e seri dubbi che,  dietro ad un commercio così fluente, non vadano  a finire anche le nostre rimanenze d'armadio che,  con  piacere, doniamo  a tutte quelle associazioni di beneficienza con la speranza che possano andare in aiuto dei più  bisognosi.
Ma,  a parte ciò,  è  stato un altro il ricordo che mi è  venuto in mente: la figura dello "stracciarolo".
Puntualmente arrivava nei paesi  lo stracciarolo! Aveva con  se un carrettino o, qualche volta, un piccolo camioncino e bussava tutte le porte per raccogliere stracci e ferri vecchi.
Il  suo richiamo  era questo: " Stracciarolo! E' arrivato lo Stracciarolo! Prendo stracci, ferro  e roba vecchia! Stracciarolo....."
Questo avveniva tanti anni  fa, negli  anni 50/60, quando il  benessere non esisteva, quando gli uomini prestavano  la manodopera nei campi, quando le nostre nonne facevano il  bucato ed usavano la cenere per sbiancare i panni, quando a tavola si trovava solo una scodella di pasta e fagioli, (alcune volte soltanto fagioli perchè non c'erano soldi  per comprare la pasta), insomma...quando c'era la miseria!!
Davanti a certi esempi di vita metropolitana,  rapportata ai tempi  correnti,  non è  forse miseria quella a cui stiamo  assistendo con tanta indifferenza?
 
See you soon
 
 

21 giugno 2013

Buon compleanno papà

Ciao papà. Buon compleanno!
Sapessi quanto mi manca la festa che eravamo soliti fare per questo giorno!
Ma tu lo sai che ti sto festeggiando nel mio cuore, con l'amore di sempre ed anche più  grande perchè, da quando non ci sei più, ho capito quanto tu fossi veramente importante per me, per i miei figli e per tutti noi.
So che stai bene insieme a mamma e a tutti  i tuoi cari ritrovati  in  quel mondo  in cui, prima o poi,  tutti dovremo far parte. Lo so perchè lo capisco dai miei sogni. Capita molto spesso di sognarti e mai,proprio mai,  ti ho visto triste,  ma sempre sorridente e con il tuo tono di voce calmo e tranquillo.
Quando capita di averti in sogno sò che poi avrò una giornata particolarmente dura e difficile da affrontare.  E'  come se  sognandoti mi dessi la forza di avere grinta e voglia di andare avanti  e mi appoggiassi la tua grande mano sulla spalla,  come eri solito fare,  ripetendomi "forza Lucianè".
Io provo ad assere forte papà, ma alcune volte mi rimane tanto difficile. Ho ancora tante cose da fare e tanti problemi da dipanare. I ragazzi sono la mia unica vera gioia  della vita, ma anche loro stanno cercando di costruire il loro futuro e, in  un periodo così difficile dove il lavoro scarseggia per tanti giovani e dove l'economia sta andando a rotoli,  è  veramente dura  andare avanti.  Ma loro, per fortuna,  sono in gamba e cercano di mantenersi il lavoro con tutta la loro buona volontà e tanto impegno.
Anche io ho un  bellissimo lavoro papà. Collaboro con  Mauro da tre anni ormai, da quando ho perso l'altro impiego,  e  sai che io e lui siamo in forte sinergia. Ha creato una nuova bellissima attività. Ti ricorderai  che a Mauro è  sempre piaciuto tutto ciò che è  innovativo,  per questo somiglia moltissimo a mamma, e le cose sembra stiano andando molto bene.
Ludovica, Gioi e Chicca perlano molto spesso di te e si fanno grandissime risate ricordando tutti i vari aneddoti, ma soprattutto di quanto ti arrabbiavi per qualche loro capriccio.
Insieme a mamma  siete i loro angeli custodi.
Oggi ricordaci vicino  a te mentre ti aiutiamo a spegnere le candeline, perchè sono veramente tante e avresti veramente bisogno di tanti soffi.
Auguri papà. Sei e resterai sempre nel mio cuore.
 
 
See you soon

19 giugno 2013

Quel centimetro....

 
 
 
 
Il centimetro, quell'unità  di misura molto piccola, soltanto dieci tacche di un millimetro l'una, ma quanto basta  per determinare e, soprattutto,  incidere sulla personalità di una persona.
Ci sono i centimetri che vanno  ad influire sulla statura, facendo si che si diventi "troppo alti" o "troppo bassi" creando problemi e complessi a chi non si senta a proprio agio tra la gente di altezza media. Ci sono i centimetri della lunghezza dei capelli; di solito ci si accorge di quanto sia importante quel centimetro in più o  in meno dopo un taglio dal parrucchiere.
Quante volte diciamo "me li ha tagliati troppo  corti o me li ha lasciati troppo lunghi". "Sarei stata più contenta con  un  centimetro in più"  o "sarei stata più  contenta con un centimetro in meno"!
Persino Sansone perse tutta la sua forza quando gli furono tagliati i capelli troppo  corti!!
Ci sono i centimetri che determinano la scelta di un mobile d'arredamento; " mi piacerebbe più  alto" o "mi piacerebbe più basso"..........e così  via all'infinito.
Ma.....ed ecco quel "ma" che uso spesso nelle mie piccole disquisizioni, c'è  qualcosa che fa di quel centimetro - questa volta in meno - un problema serissimo in moltissimi uomini. E'  quel "ma" che non li fa sentire abbastanzi maschi; è quel "ma" che li fa sentire diversi dai loro simili fin dall'età adolescenziale, quando cominciano a fare  le prime esperienze di vita sociale e comune con i loro compagni di scuola, di palestra, di campeggio, tanto dal  farli trattenere da fare la doccia insieme, o una nuotata  o usare i bagni  comuni. Quel  "ma" che gli farà scegliere dei costumi a calzoncino o bermuda piuttosto che  gli slip, quel "ma" che li metterà a disagio, terribile, per la loro prima volta con una donna. Ci sono uomini che diventeranno  degli inguaribili dongiovanni per cercare, con la loro arte di corteggiare, di sopperire alla loro mancanza di quel centimetro; ce ne sono altri che soffocheranno  le loro necessità  per il disagio che provoca loro quella cosa così piccola, ed altri ancora che, invece, diventeranno arroganti e a volte anche violenti verso le loro compagne, quasi a dimostrare che un vero maschio non si misura in centimetri ma nella forza che sprigiona con le sue brutte maniere.
Insomma.........tutta la violenza verso le donne di cui stiamo sentendo parlare in questi ultimi anni sarà  mica per colpa di quel centimetro in meno??
 
See you soon

10 giugno 2013

Nordik Walking, Aviatori e The Giapponese

 
 
 
 
Mi faccio  nuove domande e cerco di costruire nuove risposte perchè,  alla mia età, non mi  accontento di quello che sono, ma di quello che potrei ancora essere.
 
A parte questa considerazione, vorrei ripercorrere la giornata di ieri,  domenica, che è  stata veramente divertente.
Più  volte ho detto che sono una appassionata di Nordik Walking e,  solitamente,  esco una volta alla settimana per lunghe escursioni insieme al mio gruppo, prevalentemente donne, per lunghe camminate alla scoperta di nuovi luoghi da scoprire. Mediamente percorriamo circa 14/15 km, che riusciamo a fare con  quattro  ore di cammino, tanto da impegnare soltanto la mattinata o il pomeriggio del sabato.
Ieri eravamo  soltanto in quattro, "lo zoccolo duro" del gruppo che solitamente arriva a circa 20 persone, così  abbiamo  deciso di mettere un panino  nello zaino e spingerci alla scoperta di un nuovo percorso. Armate di bastoncini,zaini e GPS, abbiamo  caricato tutto sulla Jeep di Laura e siamo  partite all'avventura. Era bello sapere che non ci fossero tempi  da rispettare e, soprattutto, che non ci fossero persone che avrebbero rallentano la marcia trovandosi in difficoltà con le salite o con  tratti scoscesi e pieni di buche.
Il nostro intento era quello di tracciare con il GPS un percorso mai fatto, partendo da un bellissimo bosco di faggi che unisce più comuni,Oriolo Romano,Bassano,Sutri e  il  lago di Trevignano.  
Il tempo era incerto, quasi prevalentemente nuvoloso, e la temperatura abbasta fresca, ma il  nostro K Way è  sempre nello zaino e la pioggia non ci spaventa.
Abbiamo lasciato la Jeep e ci siamo  avviate verso il sentiero
 principale del bosco con Gps alla mano e piene di buon umore.
Il profumo della vegetazione, delle muffe, il colore verde acceso delle foglie, il cinguettio  degli  uccelli, il fruscio di qualche animale selvatico tra le foglie fa del bosco un luogo incantato. Lunghe discese sul sentiero divenuto sconnesso a causa delle forti e insistenti pioggie di questi ultimi tempi,che sarebbero divenute salite al ritorno, quando le gambe cominciano a diventare pesanti e la stanchezza si fa sentire. Ma quando si comincia a camminare e ci si perde nella natura alla stanchezza non si pensa. Dopo circa un'ora di cammino avevamo raggiunto la cima del bosco ed un panorama bellissimo si è aperto ai nostri occhi. Dal  mezzo degli alberi potevamo vedere il lago con i  paesi che lo circondano.Cominciamo a discendere per lasciarci il bosco alle spalle e attraversare una grandissima tenuta divisa in due da lunghissine recinsioni,  con  al
centro una piccola ciclovia molto malridotta, con erba altissima e scavata dalla pioggia. Paesaggio  bellissimo. Non un traliccio,  non una casa, solo campi sterminati con il fieno appena tagliato e distese di margherite gialle e papaveri. Quel sentiero ci avrebbe portate dritte al lago. Intanto eravamo arrivate a circa due ore e mezzo  di cammino e percorsi circa 8 Km.Di nuovo cominciamo ad intravedere il bagliore delle acque del lago.  Anche il sole faceva capolino e il caldo si faceva sentire. Siamo passate dove il sentiero si restringeva e lunghi cespugli di more in fiore cercavano di ostruire il nostro passaggio con  rami spinosi che dovevamo scansare con i  nostri bastoncini - malgrado ciò sono riuscita a graffiarmi una gamba tra le risate delle mie amiche che dicevano che nessuno avrebbe creduto che ciò fosse accaduto per l'escursione all'Indiana Jhon, ma avrebbero pensato che fossi andata a fratte - Ogni  tanto una piccola pausa per rubare quelle immagini con le nostre macchine fotografiche.
Cominciamo a scendere verso il lago.  Ad una biforcazione l'indecisione se a destra o sinistra finchè il GPS ci indica la giusta direzione.  Un grosso albero di  ciliegie arresta la nostra camminata per una piccola scorpacciata,  più  avanti un prato giallo di margherite recintato con filo spinato dove pascola un bellissimo cavallo  che si avvicina appena ci sente arrivare.......
Quasi tre ore di cammino hanno fatto arrivare le h 13 e la fame si fa sentire.  Ancora un quarto d'ora e saremmo  arrivate in riva al lago.
Comincia a piovigginare, indossiamo il K Way e troviamo  un pezzettino di  prato sulla spiaggetta dove sederci per mangiare il nostro panino. Solo quattro gocce, ma l'aria è  fredda, così  ci spostiamo all'interno di un bar e gustiamo un buon caffè contentissime di quel  percorso e di scoprire che le nostre possibilità di escursioniste diventa sempre più promettente.Laura è  fuori di se per la gioia di aver sperimentato per la prima volta il  tracciato con il GPS, così d'ora in avanti potremo avere una mappatura precisa di tutte le nostre uscite.
Ci fermiamo per circa un'ora e mezza e poi via, nuovamente zaino in spalla e riprendiamo  la strada in senso inverso. 
Arrivate in prossimità dei campi delle tenute recintate e con  il fieno tagliato, ci sentiamo dire "buongiorno".Un signore molto distinto sui 70  anni era seduto sull'erba, davanti ad un grosso cancello che dava sui campi.Ci fà  molte domande,da dove arrivavamo, quanto tempo  di percorrenza, da quanto tempo praticavamo  il Nordic Walking, poi aggiunge: io sono sceso dalla tenuta e non conosco questo percorso. Qualche minuto, lo salutiamo e via verso il ritorno. Di nuovo sulla via ciclabile, tra i rovi e a fianco dei grandi campi di fieno tagliato...."Ma che ci fà li quell'aereo? Quando siamo  arrivate non c'era e poi non c'è nessuna pista, solo il fieno tagliato." Ci meravigliamo molto di vedere una grossa cicogna verde muschio, sicuramente molto vecchia come modello e particolare per via di quel  colore quasi militare. "Se ci fosse stata prima l'avremmo vista anche quando siamo  all'andata" - "No. E' atterrata sicuramente dopo" - "Ma dove sarà il pilota?" - Sicuramente non a prendere un caffè. Non ci sono casolari nè  altro..."
Questi i  nostri  commenti. Poi  d'un tratto si fa luce nei nostri pensieri: "Ma si,  il signore distinto seduto sul prato che ci ha fatto tante domande!! Ha detto che era sceso dalla tenuta!!A pensarci bene gli mancava solo una lunga sciarpa intorno al collo che sarebbe sembrato il Barone Rosso!!" .  Qualche risata e intanto eravamo  arrivate in prossimità  del bosco.
Una piccola pausa prima di cominciare a risalire il sentiero gustando un buon bicchiere di the caldo giapponese che Laura porta sempre con se accompagnato da biscottini  ai cereali (che volete fare: noblesse oblige! Le vere signore prendono il the delle 17 anche in mezzo ai boschi!!) Allunghiamo il percorso  di circa 2 km e mezzo per evitare una salita ripidissima.  Ci fermiamo ad un fontanile per riempire le nostre bottigliette e,  finalmente, dopo un'oretta ancora cominciamo a vedere la piccola radura dove abbiamo posteggiato la Jeep.
 
See you  soon
 
 

8 giugno 2013

Primo giorno di mare

Quando stamane mi sono  svegliata ed ho visto il sole non mi sembrava vero! Dopo un lunghissimo  periodo di pioggia e freddo,  veramente anomalo per essere quasi alla metà  di Giugno,il primo pensiero è  stato quello  di andarmene al mare.

Il  mare! lo stavo proprio sognando!Dalla scorsa estate l'ho visto soltanto due volte,  una a Gennaio e l'altra a Marzo, in occasione di due escursioni  di Nordik  Walking  sulla spiaggia.Mi sono alzata e ho preso una buona tazza di caffè sedendomi sulla poltrona  del mio terrazzo, dove arriva il sole soltanto al mattino presto quando  sorge, fino verso le 10. 

Ho preparato   la mia borsa, ho preso il latte solare, un libro, gli  occhiali per leggere con le lenti scure, le cuffiette per ascoltare la musica dal mio cellulare,due gettoni per la doccia avanzati la scorsa estate (tanto vado sempre nello stesso stabilimento), insomma... tutto ciò che ho ritenuto potesse servirmi e poi via...con la mia macchinina,  lo stereo acceso, una fermata al distributore per il rifornimento, il buon umore che mi era venuto pensando al  lettino  sul
quale mi sarei spalmata per quasi tutto  il giorno non pensando più  a niente e ascoltando soltanto il rumore delle onde!!
Mentre guidavo ho dovuto accendere l'aria condizionata perchè  era veramente caldo e pensavo che mi sarei dovuta mettere una buona protezione per evitare di scottarmi, e che forse avrei dovuto prendere anche un ombrellone per ripararmi  dal sole nelle ore più  calde....
Ma, ultimamente c'è sempre un "ma "che mi frega!! C'è un piccolo  altipiano prima di arrivare al mare da dove si vede l'orizzonte e il luccichio dell'acqua illuminata dal sole che lo fa sembrare un grosso foglio  di carta stagnola ma -  e riecco quel  "ma" di cui sopra - stamane non si vedeva un piffero! Una grandissima coltre di nubi grigie avanzava dall'orizzonte rendendo tutto grigio! Ho  pensato: Sarà foschia!Anzi, DEVE essere foschia!! 
Di li a pochi chilometri sono  arrivata in  spiaggia, quelle nubi che vedevo da lontano erano ancora abbastanza lontane,  ma c'erano,  erano  lì,lungo tutto il fronte dell'orizzonte...........
Il bagnino mi accompagna e,  visto che c'era pochissima gente, mi dice gentilmente che avrei potuto scegliere il posto che preferivo.
Rispondo che avrei gradito quello più lontano possibile dagli altri ombrelloni aperti, perchè avevo  voglia di non sentire chiasso intorno.
Mentre toglievo la maglietta ho dato, con molta non chalance, uno sguardo intorno per rendermi  conto di chi fossero i miei vicini. Una giovane ragazza assorta ad  abbrustolirsi, una coppia di anziani signori che stavano  vestendosi per andarsene, e una mammina con  la sua bimba addormentata nel  carrozzino.
Bene! Sembra tutto tranquillo,  ho pensato! Spalmo la mia crema,  sistemo il telo  da mare e voilà. Eccomi sdraiata al sole!!
Chiudo gli occhi per una mezz'ora e, quando li  riapro, vedo le nubi che sono  arrivate fino  al bagnasciuga, e che di li  a pochi, pochissimi minuti,  le avrei avute sopra il mio corpo spalmato di crema e pronto a diventare rosso cremiglio.....La giovane ragazza che stava abbrustolendosi non era più  sola ma era arrivato un tipo tutto tatuato con  due bambini (solo  poi ho capito che era il marito con  i figli) e l'altra mammina era alle prese con la bambina (che mezz'ora prima dormiva come un angioletto!!)e che di li in avanti non ha fatto altro che piagnucolare e fare capricci. Emma, questo il nome di questa bimba, nome che la mamma avrà ripetuto almeno 300 volte finchè  sono rimasta lì!
Il tipo tatuato parlava talmente a voce alta dicendo tante di quelle sboronate del tipo "so' er più  figo e chi è  mejo de  me se trucca", i suoi pargoli hanno cominciato a giocare con  la palla rompendo  anche le mie,  visto che almeno tre volte è venuta a colpire il mio lettino, la moglie rincorreva i figli brandendo una ciabatta da mare perchè nel giocare le avevano riempito i capelli di sabbia, i loro cellulari un continuo squillare dando la possibilità, a chiunque avesse voluto, di ascoltare tutti i fattacci loro, compreso quello di capire chi  fosse "becco giallo" che li chiamava per dire che li avrebbe raggiunti di li a poco........insomma, tra le nubi che in brevissimo tempo hanno oscurato il cielo estendendosi fino all'entro terra, i soliti maleducati che non mancano mai, Emma e mamma di Emma, dopo due ore ero nuovamente in macchina per tornarmene nella pace della mia casa.
Il mare? Il prossimo fine settimana, sole permettendo, ma noleggiando un pedalò e andando al largo il più possibile!!

See you soon

7 giugno 2013

Lontani ricordi

Il  pulman turistico era fermo nel grande piazzale antistante le piramidi di Cheope e Micerino con la bellissima Sfinge a guardia di così  tanta bellezza.........
Tanti bambini con le loro cartoline e piccoli souvenirs  che,  insistentemente, cercavano  di vendere ai turisti in  cambio di pochi soldi.
Io ero  già  salita a bordo del pulman e, mentre dal finestrino  guardavo quelle immagini che avrei  portate impresse per la vita, sentii  il rumore di un  sassolino tirato verso il vetro. Abbassai lo sguardo e vedi un  bellissimo bambino dagli  occhi di velluto nero che mi   mostrava le sue cartoline facendomi  capire di comprarne qualcuna. Avrà  avuto circa otto anni.
Mi colpì il suo bellissimo volto ed il sorriso che illuminava i suoi occhi. Estrassi  un dollaro dalla mia borsa e glielo regalai sporgendomi dal finestrino facendogli capire che poteva tenerlo senza bisogno che acquistassi le sue cartoline.
Il suo sguardo incredulo e radioso è ancora impresso dentro di me.
Lo  vidi  correre via sulla sabbia di quel grande posteggio con  i suoi piedini  nudi portandosi dietro le sue cartoline e la cassettina appesa al collo piena di piccoli souvenirs.
Mi sentii bene perchè  cercavo di immaginare   quanto quel  dollaro fosse importante per lui. Sicuramente quel giorno avrebbe avuto da mangiare per lui e per la sua famiglia.
Passarono alcuni minuti, i turisti avevano  riempito il pulman che si preparava a ripartire,  quando ecco nuovamente quel "toc" sul vetro. Di nuovo lui, il bambino con le cartoline che era corso via poco prima. Aveva una rosa rossa tra le mani e mi faceva cenno  di aprire il vetro. Questa volta volli scendere per abbracciarlo e accettare quel dono,  sicuramente rubato a chissà  quale giardino..
ma quel fiore era accompagnato da una cosa che conservo ancora oggi e che mi commuove ogni volta che mi capita tra le mani: una cartolina con  l'immagine della regina Nefertiti.
 
See you soon
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

4 giugno 2013

Una lettera d'amore

Mi sono  sposata giovanissima, neanche 21 anni,  età che rapportata ad oggi in cui i ragazzi si sposano a trenta e anche oltre, ero  quasi più di una bambina. Un  matrimonio come tanti.......un piatto in meno  a tavola per la famiglia, meno responsabilità sulla probabilità che potesse succedere qualcosa di imprevisto(ai miei  tempi  la pillola anticoncezionale non era neanche nella mente dei ricercatori!!), Quello che sarebbe diventato mio marito aveva un lavoro da permetterci di pagare l'affitto di una casa, una cerimonia semplice,per i parenti più  stretti e via...........pronti ad affrontare una nuova vita, con  tanto amore e tanti sogni, molti dei quali mai realizzati. 
Il viaggio di nozze?? NO!! Non c'erano soldi a sufficienza, così i miei suoceri misero a disposizione la loro casa al mare. Un  piccolo appartamento dove arrivammo  la sera del  matrimonio con la nostra Diane 4 (per chi non lo sapesse era la sorella maggiore della storica 3 cavalli  della Citroen!) tramortiti dalla stanchezza ma con il mondo in tasca!
Cosa importava se non eravamo in viaggio di nozze! Tanti ricordi in meno! Tempo rubato ad un tempo che non sarebbe mai più tornato!
Con gli anni fu una cosa che mi mancò molto.  Quando sentivo parlare le mie amiche dei loro viaggi io restavo in silenzio...non avevo niente da dire nè da raccontare... non immagini  di città  straniere, nè  di  tramonti su  bianche spiaggie, nè cene di candela in ristoranti tipici o notti in alberghi di prima categoria (sarebbe bastato anche un hotel a 2 stelle).
Ma con il tempo ci furono tante e tante altre cose che mi vennero a mancare. Ad esempio una lettera d'amore!
Non ne ho mai ricevuta una! Oggi è diverso! C'è internet,  ci sono gli sms, ma ai miei tempi si scrivevano lettere. Alla carta si affidavano le frasi più  belle, i sospiri,  i  desideri,  la forza dei propri sentimenti.
La lettera d'amore la conservavi con  gelosia, la nascondevi in  un luogo dove solo tu la potevi trovare,la leggevi e rileggevi una, cento,  mille volte....ti  dava forza nei momenti tristi. 
Ma non ne ho mai ricevuta una! e, ancora oggi, mi manca!
Per come sono cambiati i tempi sembrerà quasi che a scrivere sia una vecchina di chissà quanti anni!
Non sono più una giovane donna, questo è  certo, ma neanche così vecchia da non poter permettermi  di avere un simile rimpianto.
Però questo pomeriggio è  successo qualcosa. Mentre riordinavo i miei cassetti ho ritrovato tutte le lettere che mia figlia mi ha scritto durante il suo girovagare per il mondo, tutti i biglietti che accompagnavano i regali dei nostri meravigliosi natali  e quelli d'auguri per i miei compleanni. Ho pianto.
In un bellissimo cartoncino di Anne Geddes, che ritrae uno dei suoi tanti  bambini addormentato tra le ali di una farfalla c'è una data: 7 Novembre 2003...il giorno di uno dei miei compleanni ...e riporta  una frase.. questa: "Sei e resterai sempre il mio amore più grande, la mia luce, il mio nord,  il mio tesoro più prezioso.
Tantissimi auguri  angelo mio!! La tua Schrich"
Non credo possa esserci una lettera d'amore più bella, sincera ed importante come questa!
Grazie Schrich! 

See you  soon