10 giugno 2013

Nordik Walking, Aviatori e The Giapponese

 
 
 
 
Mi faccio  nuove domande e cerco di costruire nuove risposte perchè,  alla mia età, non mi  accontento di quello che sono, ma di quello che potrei ancora essere.
 
A parte questa considerazione, vorrei ripercorrere la giornata di ieri,  domenica, che è  stata veramente divertente.
Più  volte ho detto che sono una appassionata di Nordik Walking e,  solitamente,  esco una volta alla settimana per lunghe escursioni insieme al mio gruppo, prevalentemente donne, per lunghe camminate alla scoperta di nuovi luoghi da scoprire. Mediamente percorriamo circa 14/15 km, che riusciamo a fare con  quattro  ore di cammino, tanto da impegnare soltanto la mattinata o il pomeriggio del sabato.
Ieri eravamo  soltanto in quattro, "lo zoccolo duro" del gruppo che solitamente arriva a circa 20 persone, così  abbiamo  deciso di mettere un panino  nello zaino e spingerci alla scoperta di un nuovo percorso. Armate di bastoncini,zaini e GPS, abbiamo  caricato tutto sulla Jeep di Laura e siamo  partite all'avventura. Era bello sapere che non ci fossero tempi  da rispettare e, soprattutto, che non ci fossero persone che avrebbero rallentano la marcia trovandosi in difficoltà con le salite o con  tratti scoscesi e pieni di buche.
Il nostro intento era quello di tracciare con il GPS un percorso mai fatto, partendo da un bellissimo bosco di faggi che unisce più comuni,Oriolo Romano,Bassano,Sutri e  il  lago di Trevignano.  
Il tempo era incerto, quasi prevalentemente nuvoloso, e la temperatura abbasta fresca, ma il  nostro K Way è  sempre nello zaino e la pioggia non ci spaventa.
Abbiamo lasciato la Jeep e ci siamo  avviate verso il sentiero
 principale del bosco con Gps alla mano e piene di buon umore.
Il profumo della vegetazione, delle muffe, il colore verde acceso delle foglie, il cinguettio  degli  uccelli, il fruscio di qualche animale selvatico tra le foglie fa del bosco un luogo incantato. Lunghe discese sul sentiero divenuto sconnesso a causa delle forti e insistenti pioggie di questi ultimi tempi,che sarebbero divenute salite al ritorno, quando le gambe cominciano a diventare pesanti e la stanchezza si fa sentire. Ma quando si comincia a camminare e ci si perde nella natura alla stanchezza non si pensa. Dopo circa un'ora di cammino avevamo raggiunto la cima del bosco ed un panorama bellissimo si è aperto ai nostri occhi. Dal  mezzo degli alberi potevamo vedere il lago con i  paesi che lo circondano.Cominciamo a discendere per lasciarci il bosco alle spalle e attraversare una grandissima tenuta divisa in due da lunghissine recinsioni,  con  al
centro una piccola ciclovia molto malridotta, con erba altissima e scavata dalla pioggia. Paesaggio  bellissimo. Non un traliccio,  non una casa, solo campi sterminati con il fieno appena tagliato e distese di margherite gialle e papaveri. Quel sentiero ci avrebbe portate dritte al lago. Intanto eravamo arrivate a circa due ore e mezzo  di cammino e percorsi circa 8 Km.Di nuovo cominciamo ad intravedere il bagliore delle acque del lago.  Anche il sole faceva capolino e il caldo si faceva sentire. Siamo passate dove il sentiero si restringeva e lunghi cespugli di more in fiore cercavano di ostruire il nostro passaggio con  rami spinosi che dovevamo scansare con i  nostri bastoncini - malgrado ciò sono riuscita a graffiarmi una gamba tra le risate delle mie amiche che dicevano che nessuno avrebbe creduto che ciò fosse accaduto per l'escursione all'Indiana Jhon, ma avrebbero pensato che fossi andata a fratte - Ogni  tanto una piccola pausa per rubare quelle immagini con le nostre macchine fotografiche.
Cominciamo a scendere verso il lago.  Ad una biforcazione l'indecisione se a destra o sinistra finchè il GPS ci indica la giusta direzione.  Un grosso albero di  ciliegie arresta la nostra camminata per una piccola scorpacciata,  più  avanti un prato giallo di margherite recintato con filo spinato dove pascola un bellissimo cavallo  che si avvicina appena ci sente arrivare.......
Quasi tre ore di cammino hanno fatto arrivare le h 13 e la fame si fa sentire.  Ancora un quarto d'ora e saremmo  arrivate in riva al lago.
Comincia a piovigginare, indossiamo il K Way e troviamo  un pezzettino di  prato sulla spiaggetta dove sederci per mangiare il nostro panino. Solo quattro gocce, ma l'aria è  fredda, così  ci spostiamo all'interno di un bar e gustiamo un buon caffè contentissime di quel  percorso e di scoprire che le nostre possibilità di escursioniste diventa sempre più promettente.Laura è  fuori di se per la gioia di aver sperimentato per la prima volta il  tracciato con il GPS, così d'ora in avanti potremo avere una mappatura precisa di tutte le nostre uscite.
Ci fermiamo per circa un'ora e mezza e poi via, nuovamente zaino in spalla e riprendiamo  la strada in senso inverso. 
Arrivate in prossimità dei campi delle tenute recintate e con  il fieno tagliato, ci sentiamo dire "buongiorno".Un signore molto distinto sui 70  anni era seduto sull'erba, davanti ad un grosso cancello che dava sui campi.Ci fà  molte domande,da dove arrivavamo, quanto tempo  di percorrenza, da quanto tempo praticavamo  il Nordic Walking, poi aggiunge: io sono sceso dalla tenuta e non conosco questo percorso. Qualche minuto, lo salutiamo e via verso il ritorno. Di nuovo sulla via ciclabile, tra i rovi e a fianco dei grandi campi di fieno tagliato...."Ma che ci fà li quell'aereo? Quando siamo  arrivate non c'era e poi non c'è nessuna pista, solo il fieno tagliato." Ci meravigliamo molto di vedere una grossa cicogna verde muschio, sicuramente molto vecchia come modello e particolare per via di quel  colore quasi militare. "Se ci fosse stata prima l'avremmo vista anche quando siamo  all'andata" - "No. E' atterrata sicuramente dopo" - "Ma dove sarà il pilota?" - Sicuramente non a prendere un caffè. Non ci sono casolari nè  altro..."
Questi i  nostri  commenti. Poi  d'un tratto si fa luce nei nostri pensieri: "Ma si,  il signore distinto seduto sul prato che ci ha fatto tante domande!! Ha detto che era sceso dalla tenuta!!A pensarci bene gli mancava solo una lunga sciarpa intorno al collo che sarebbe sembrato il Barone Rosso!!" .  Qualche risata e intanto eravamo  arrivate in prossimità  del bosco.
Una piccola pausa prima di cominciare a risalire il sentiero gustando un buon bicchiere di the caldo giapponese che Laura porta sempre con se accompagnato da biscottini  ai cereali (che volete fare: noblesse oblige! Le vere signore prendono il the delle 17 anche in mezzo ai boschi!!) Allunghiamo il percorso  di circa 2 km e mezzo per evitare una salita ripidissima.  Ci fermiamo ad un fontanile per riempire le nostre bottigliette e,  finalmente, dopo un'oretta ancora cominciamo a vedere la piccola radura dove abbiamo posteggiato la Jeep.
 
See you  soon
 
 

Nessun commento:

Posta un commento