9 ottobre 2012

Caro papà


Caro papà,
non ti sarai mica offeso  perché alcuni giorni  fa ho  dedicato una pagina di questo blog a Memè e a te non  ti ho  neanche nominato?
Lo  sai che non mi dimentico mai  di  te, anche se sono  10 anni che non ci vediamo,  tu sei nel  mio cuore oggi più che mai  tanto che, se chiudo gli  occhi, sento ancora la tua calda mano sulla mia spalla che mi  stringe e la tua voce che mi dice “ coraggio Lucianè”.
Come stai lassù papà? Scommetto che  hai sempre Memè vicino che ti coccola e ti  rassicura (come sempre), ma soprattutto penso abbia un bel da fare per mantenerti calmo con  tutti gli altri ospiti che affollano quel bel posto.
Immagino quanto fosse raggiante Memè quando ti ha visto arrivare con  quel bel vestito grigio di grisaglia e tutto profumato! Era uno dei più begli abiti della festa  che avevi. Ti ricordi quando siamo  rimasti soli soli in quella stanza e con  quanto amore ti ho preparato per quell’occasione? Era sicuramente il tuo viaggio più importante e lungo e volevo lo affrontassi con  tutte le cure e le accortezze del  caso.
Lassù non ti farai mica uscire qualche “diosilla” come facevi qui? No, perché lì le diosille arrivano direttamente all’orecchio  del Capo e rischieresti di farti cacciare verso luoghi “più  caldi” in men che non si dica, quindi, vedi di stare calmo e sereno. Sicuramente non troveresti un  luogo migliore di quello dove poter vivere in santa pace per l’eternità insieme alla tua dolce Memè.
Noi  qui tiriamo avanti.  Sempre la solita solfa! Figli, lavoro, casa, spese e qualche arrabbiatura con sto cavolo di  periodo  di austerity che ci tiene tutti sul  filo. A volte penso a come ti saresti arrabbiato con Monti e con  tutti i politici del  “magna magna” di questo momento. Per il resto tutto bene.
I ragazzi sono bravi  e belli. Joy  lavora come un negretto e sa fare proprio tutto come te! Pensa che è bravo anche con  i lavori di bricolage. Ha fatto un angolo  cottura nella sua casetta  dove ha costruito da solo il mobile in legno con vari ripiani e sportelli che è  una meraviglia! Chicca, invece, va come un treno! Lavora tanto ed è  sempre in giro  con  i turisti di tutto il mondo! Ti  ricordi che parla quattro lingue? E’ proprio una tigretta con il suo bel  caratterino e non si fa fare un torto da nessuno. Proprio come le hai insegnato tu.
Insomma, mi danno proprio delle belle soddisfazioni e sono orgogliosa di loro.
Sapessi quante volte parlano di te e Memè e quanto ridono ricordando i  vostri vari aneddoti.
Ora, mentre ti scrivo,  sono in ufficio e aspetto che arrivi Mamo, l’altro figlio tuo adorato. Sapessi quanto stiamo  bene insieme papà! A volte è un po’ scassa palle, ma ci vogliamo bene e ci supportiamo uno con  l’altro.
Appena arriva Te lo saluto tanto, perché anche lui sente la tua mancanza e ti porta nel  cuore.
Ora devo  lasciarti perché ho ancora del lavoro  da svolgere, ma ti prometto che tornerò  a scriverti e a raccontarti un po’ della mia vita.  Mi manchi  tanto papà.
 Con l’affetto di sempre, tua figlia Luci

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