Caro papà,
non ti sarai mica offeso
perché alcuni giorni fa ho dedicato una pagina di questo blog a Memè e a
te non ti ho neanche nominato?
Lo sai che non mi
dimentico mai di te, anche se sono 10 anni che non ci vediamo, tu sei nel
mio cuore oggi più che mai tanto
che, se chiudo gli occhi, sento ancora
la tua calda mano sulla mia spalla che mi
stringe e la tua voce che mi dice “ coraggio Lucianè”.
Come stai lassù papà? Scommetto che hai sempre Memè vicino che ti coccola e
ti rassicura (come sempre), ma
soprattutto penso abbia un bel da fare per mantenerti calmo con tutti gli altri ospiti che affollano quel bel
posto.
Immagino quanto fosse raggiante Memè quando ti ha visto
arrivare con quel bel vestito grigio di
grisaglia e tutto profumato! Era uno dei più begli abiti della festa che avevi. Ti ricordi quando siamo rimasti soli soli in quella stanza e con quanto amore ti ho preparato per quell’occasione?
Era sicuramente il tuo viaggio più importante e lungo e volevo lo affrontassi
con tutte le cure e le accortezze
del caso.
Lassù non ti farai mica uscire qualche “diosilla” come
facevi qui? No, perché lì le diosille arrivano direttamente all’orecchio del Capo e rischieresti di farti cacciare
verso luoghi “più caldi” in men che non
si dica, quindi, vedi di stare calmo e sereno. Sicuramente non troveresti
un luogo migliore di quello dove poter vivere
in santa pace per l’eternità insieme alla tua dolce Memè.
Noi qui tiriamo
avanti. Sempre la solita solfa! Figli,
lavoro, casa, spese e qualche arrabbiatura con sto cavolo di periodo
di austerity che ci tiene tutti sul
filo. A volte penso a come ti saresti arrabbiato con Monti e con tutti i politici del “magna magna” di questo momento. Per il resto
tutto bene.
I ragazzi sono bravi
e belli. Joy lavora come un
negretto e sa fare proprio tutto come te! Pensa che è bravo anche con i lavori di bricolage. Ha fatto un
angolo cottura nella sua casetta dove ha costruito da solo il mobile in legno
con vari ripiani e sportelli che è una
meraviglia! Chicca, invece, va come un treno! Lavora tanto ed è sempre in giro con i
turisti di tutto il mondo! Ti ricordi
che parla quattro lingue? E’ proprio una tigretta con il suo bel caratterino e non si fa fare un torto da
nessuno. Proprio come le hai insegnato tu.
Insomma, mi danno proprio delle belle soddisfazioni e sono
orgogliosa di loro.
Sapessi quante volte parlano di te e Memè e quanto ridono
ricordando i vostri vari aneddoti.
Ora, mentre ti scrivo,
sono in ufficio e aspetto che arrivi Mamo, l’altro figlio tuo adorato.
Sapessi quanto stiamo bene insieme papà!
A volte è un po’ scassa palle, ma ci vogliamo bene e ci supportiamo uno
con l’altro.
Appena arriva Te lo saluto tanto, perché anche lui sente la
tua mancanza e ti porta nel cuore.
Ora devo lasciarti perché
ho ancora del lavoro da svolgere, ma ti
prometto che tornerò a scriverti e a
raccontarti un po’ della mia vita. Mi
manchi tanto papà.
Con l’affetto di
sempre, tua figlia Luci
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