Durante una delle lunghissime code che faccio ogni mattina per andare al lavoro ho fatto una scoperta.
Quando si lascia il GRA e si scende per immettersi sulla Flaminia percorrendo una piccola rampa di accesso, ci si trova in coda per un breve tratto e questo permette di guardarsi intorno e scoprire delle cose che, in situazioni di traffico normale, non verrebbero mai viste.
C'è un piccolissimo fazzoletto di prato, riparato da un guard rail abbastanza alto, che è diventato la casa di un giovane uomo. Lui vive lì. Quando lo vidi la prima volta erano circa le 8 di mattina del mese di Luglio e stava ancora dormendo adagiato sull'erba, semplicemente, senza alcun riparo. Pensai ad un barbone occasionale che, visto il caldo torrido che ci ha accompagnato per tutta l'estate, avesse trovato riparo in quel piccolo angolo di verde. Un pò come scegliere di dormire nel giardino di casa in una notte di cielo stellato!
Con il passare dei giorni continuai a vederlo ogni mattina. Qualche volta dormiva, altre volte era seduto e stava mangiando qualcosa. Intorno a lui niente. Non pezzi di cartone dove potersi adagiare o ripararsi dal fresco della notte, non borse di plastica piene di qualcosa.......niente!
Mi sono chiesta infinite volte perchè in quel posto? Di solito queste persone scelgono di dormire sotto i cavalcavia o trovare riparo sotto le pensiline delle stazioni, e lì ce ne sono tante visto che è vicinissimo alla stazione centrale dei pulman e alle varie stazioni del treno metropolitano! Invece no! Il suo giaciglio è la terra, e l'unico riparo dalla pioggia che potrebbe avere è un piccolo ponte che si trova sotto il cavalcavia del GRA.
Sono passati alcuni mesi, è arrivato l'autunno e con esso le forti pioggie di questi ultimi giorni.Non pensavo neanche più di guardare al di là del guard rail per vedere se quell'uomo ci fosse ancora. Davo per scontato che avesse cambiato posto, spostandosi in un luogo più riparato dalle intemperie, ma ieri mattina lui era ancora lì, in un sacco a pelo, con la testa coperta dal cappuccio di un kway blu e stava mangiando qualcosa.................Mi sono sentita stringere il cuore! Cosa si fa in queste situazioni? Possibile che un essere umano si debba ridurre a vivere così, come un topo in mezzo al fango, senza niente e nessuno che lo aiuti a riconquistare la sua dignità di uomo!
Il primo pensiero è stato quello di fargli trovare lì una tenda da campeggio che potesse almeno ripararlo dall'umidità della notte, poi ho pensato di segnalare ai vigili o al parroco di una chiesa vicino al mio ufficio questa situazione affinchè qualcuno si muova a compassione e possa aiutarlo con un riparo più confortevole...............ma se invece fosse una sua scelta di vita? Se non volesse essere aiutato da alcuno?
Il fatto è che lui è ancora lì! Stamane ho viaggiato con il pulman e dall'alto del finestrino ho visto meglio "la sua casa". Un telo blu di plastica che copre qualcosa, forse il suo sacco a pelo, e lui in piedi con addosso il suo kwai blu con il cappuccio in testa, un bastone sulle spalle con infilato un sacchetto di plastica, magro e alto, che si accingeva a scavalcare il guard rail per andare incontro ad un nuovo giorno.........

Nessun commento:
Posta un commento