15 settembre 2012

Lazzarella

LAZZARELLA
Era il  1957 quando uscì un simpaticissimo  film intitolato Lazzarella,  tratto dal testo  di una canzone di Domenico Modugno  con la regia di Ludovico Bragaglia ed interpretato da due degli  attori che andavano  per la maggiora in quell’epoca: Alessandra Panaro e Mario  Girotti. Era una storia molto semplice e pulita che parlava dell’amore tra una studentessa di liceo ed un giovane ragazzo suo  coetaneo.
Avevo  7  anni quando uscì questo film.  Ero una bambina bionda con  i capelli lunghi e  occhi verdi e,  a detta di molti,  ero tra le più  belle bambine del mio paesello. Frequentavo la 2° o la 3° elementare e a quel tempo le nostre mamme ci lasciavano  andare a scuola da sole perché nel paese si conoscevano tutti, gli  abitanti erano pochi  e non c’erano  i  pericoli del traffico né di altro,  anche perché i grandi diventavano i genitori di ogni bambino,  sempre pronti  a buttare un  occhio affinchè tutto filasse liscio.
Un po’ come i nonni  di oggi che fanno  volontariato davanti alle scuole per salvaguardare l’incolumità  dei  bambini.
Andare al cinema era l’unico diversivo di ogni bambino  durante il pomeriggio della domenica  e  quel film fu  visto praticamente da tutti i ragazzi dai 6 anni  in poi. Si usciva da  casa verso le h 15,00, perché lo  spettacolo iniziava alle 15,30, con  200 lire in tasca.  Si percorreva a piedi tutto  il corso del  paese fino a passare davanti la casa di Mimmetta, una simpatica signora che vendeva le fusaie (lupini) al costo di cinque lire  al cartoccetto fatto con  carta di giornale .Le cinque lire si  andavano  a sottrarre alle 200 lire che servivano per l’acquisto del  biglietto d’ingresso  e alle 30 lire del cremino che era d’obbligo comprare dal signore che passava  durante l’intervallo tra il 1°  e 2° tempo con la sua cassettina piena di gelati, bruscolini e aranciate. Di solito restava un resto di 10 o 15 lire con  il quale si compravano pescetti di liquirizia o pasticche bianche di menta.
Il film riscosse un grandissimo successo e con lui iniziò anche il  mio  incubo!!!
Il  lunedì mattina  a scuola, durante l’ora di intervallo,  mi  vennero incontro  4 o 5 bambini che cominciarono a dirmi che somigliavo a  Lazzarella  e,  in un  attimo,  altri 3 e poi altri 5 e poi tutti…….mi additavano e mi circondavano cantando la canzone Lazzarella. Io impaurita e sconcertata da quella reazione cominciai a piangere finchè  non  venne la maestra a liberarmi da quella bolgia.
La cosa durò tantissimi giorni. Mia madre era costretta ad accompagnarmi  a scuola e venirmi  a riprendere all’uscita. Durante la ricreazione non potevo uscire fuori dalla classe neanche per andare in  bagno se non accompagnata dalla bidella Teresina che minacciava chiunque mi urlasse contro quel maledetto nome “Lazzarella”. Insomma un vero trauma.  La cosa andò  finendo quando furono presi provvedimenti più  seri. I miei dovettero andare a casa delle famiglie dei  più insistenti  per dir loro che avrebbero preso dei provvedimenti seri  se i loro  figli avessero  continuato ad infastidirmi.
Quel nomignolo mi accompagnò fino all’età  dell’adolescenza.  Quando qualcuno doveva parlare di me diceva: “Chi? Lazzarella?” ! Ma a quel punto non era più fastidioso,  anzi ….. Forse mi faceva sentire un po’ più  carina delle altre.

See you soon


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