26 dicembre 2012

Alla riscoperta dei vicoli

Dopo ore passate a tavola con i parenti, il desiderio di infilarsi il cappotto ed uscire per una passeggiata lungo le vie del paese, per piazzette e vicoli, alla riscoperta di quei  luoghi ormai quasi disabitati dove i gatti vivono alla grande infischiandosene delle tante bottiglie piene d'acqua, lasciate fuori dalle porte di casa dai loro proprietari, per evitare forti ed insistenti  odori con  i quali  questi animali amano  segnare il  loro territorio.
Il  silenzio fa risaltare i miei passi e quelli  di mia figlia che mi accompagna. E'  bellissimo camminare per questi vicoli dove la storia rimane li, impressa nei  portali di bugnato di vecchie abitazioni, dalle porte delle cantine chiuse con  dei grossi  catenacci da dove trapela il profumo  della muffa e del  vino che negli  anni ha bagnato il pavimento di tufo lasciando un  odore indelebile.
La parietaria cresce a grossi ciuffi da qualche crepa di  antiche case e alcuni  fili  di plastica sono appesi  fuori dalle finestre, da un'abitazione all'altra, corredati  da una piccola carrucola che serve per farli  scorrere quando si stende il bucato ad asciugare.
Qualche luminaria , un piccolo albero con  delle palline colorate, dei  Babbo Natale appesi alle finestre con  il loro sacco di doni sulle spalle che sembra vogliano  arrampicarsi lungo i  muri.............
I nomi di questi  vicoli  sono  strani e particolari: Vicolo della Tartaruga, P.zza Padella, Vicolo della Tramontana, Piazza Crocì, Vicolo della Viccinella,  Vicolo Sciapparì e cosi via per decine di altri.
Mi sono  soffermata davanti a piccole abitazioni nel  ricordo di chi ci abitasse tanti anni fa, gente che ormai  non c'è più,  e case svendute a forestieri per poche migliaia di euro dai loro eredi perchè ormai ,vivere nei  vicoli, non è  più consono per le nuove generazioni.
"Vicolo  del Forno Da Capo"...Il ricordo della fornaia che passava di notte a bussare nelle porte chiamando per nome e annunciando l'ora in cui  sarebbe stato il suo turno per la cottura. Chiudo gli  occhi e sento ancora il profumo del pane caldo.
Era così bello! Quelle viuzze dove le porte venivano lasciate aperte perchè   nessuno si sarebbe permesso di entrare per rubare, il profumo della legna accatastata davanti agli usci come scorta per l'inverno, una vecchia sedia impagliata  dove i vecchi della famiglia amavano sedersi  a fumare la loro pipa e a scambiare quattro chiacchiere con  i  loro vicini in attesa che la minestra venisse servita a tavola. 
La voce delle donne che chiamavano i loro figli o la loro vicina per scambiarsi qualche notizia o per chiedere in prestito  un pezzo di pane o un bicchiere di sale che avrebbero poi restituito il  giorno  dopo.
Che nostalgia! C'è  una grande energia in questi vicoli, un senso  di pace e tranquillità, quasi a ricordo di  ognuna delle famiglie che ci ha vissuto tramandando principi, usanze e tanta solidarietà, tipica della  povertà che accumunava la gente di quel tempo....

See you soon



23 dicembre 2012

"Alta Marea"

Era tutto pronto.  La macchina carica di oggetti da riportare nella vecchia casa dove mi sarei trasferita con  i  miei figli, le piante bagnate per non ritrovarle appassite al mio rientro, la mia collaboratrice domestica - quasi una persona di famiglia -  avvertita affinchè fosse disponibile con  i ragazzi per qualsiasi  evenienza,  anche se ormai  talmente grandi  da essere loro  a provvedere alle mie esigenze!




21 dicembre 2012

Un'altra bufala



21.12.2012! La fine del mondo!!

Già  stamane alle 7,  quando mi sono svegliata ed ho acceso la televisione per ascoltare il  primo  TG della giornata, ho potuto constatare che tutto era ok,  a parte il rumore della pioggia che ha ripreso a cadere.
 Nessuna fine del  mondo come annunciato apocalitticamente da mesi.
Le notizie sempre le stesse: Berlusconi, Monti, le elezioni del  24 Febbraio p.v., la crisi e un altro delitto a discapito di una povera vecchietta di 87  anni, a scopo di rapina, (il  secondo in  due giorni!!) per derubarla di 50 euro!! Ecco! per questi  balordi vorrei  vedere la terra aprirsi sotto  i  loro piedi ed ingoiarli senza alcuna pieta.
Dall'Australia e dal Messico,  dove la fine del  mondo avrebbe dovuto colpire per prima per via del  fuso orario,  giungono voci  che stanno  tutti  "una crema" e qui, a parte la solita pioggia, tutto procede nella norma: ore di fila sul  GRA, i  soliti cretini  che si tamponano perchè magari sono distratti  mentre parlano al cellulare, centri commerciali pieni  di gente per gli  acquisti dei  regali  di Natale, le buste paga della 13° mensilità che tardano  ad arrivare e così via con le solite cose! 
 
Intanto sono le h 12,10 e,  a detta di  quanti dicevano che l'appocalisse sarebbe arrivata alle h 11,11 cominciamo a stare  tranquilli (a meno  che non sia rimasta bloccata sul  raccordo per la fila!) perchè è  in  ritardo di  circa un ora.
Io so  che oggi  pomeriggio la mia fine del mondo sarà quando potrò finalmente tenere tra le braccia la mia nipotina nata da cinque giorni  che torna a casa con la sua mamma!
E'  talmente bella che,  come si dice dalle mie parti, " è proprio  a fine der monno"!
 
See you soon

19 dicembre 2012

"Annullata" la fine del mondo


"Annullata" la fine del mondo: l’ultimo giorno della Terra non sarà il 21 dicembre 2012.
Appena pochi mesi fa, una scoperta ha messo in dubbio la data dell'apocalisse. La fine del mondo sarebbe stata procrastinata dagli stessi Maya, nel più antico calendario mai ritrovato finora, risalente a circa 1.200 anni fa.
 La scoperta - pubblicata dal numero di giugno della rivista National Geographic e Science - è stata fatta dal team di archeologi dell'Università di Boston, e “anticipa” di quattro secoli gli almanacchi ritenuti la principale fonte delle previsioni sull’ormai famossisima fine del mondo annunciata e prossima fine del mondo.

Insomma! Un  sospiro di sollievo per tutti  coloro  che se la stavano facendo addosso arrivando persino  a costruirsi bunker  nella speranza di sopravvivere a questa apocalisse annunciata  da anni.
Così,  cari voi, dovrete aspettare altri quattro secoli prima che ciò  avvenga.

Andate tranquilli a comprare panettone e spumante (quello italiano)  per brindare a questo Natale ormai prossimo e sperate che Berlusconi non venga rieletto alle prossime elezioni, altrimenti, allora sì che sarà la fine del mondo!!

See you soon

 

18 dicembre 2012

Benvenuta tra noi


Benvenuta al mondo piccola Sofia.

E’  stata una emozione grandissima vederti arrivare nella  culla  della nursery,   tutta agghindata a festa e pronta per essere accolta dalle braccia della tua mamma e del  tuo papà.  Eri bellissima con  quella cuffietta bianca che copriva la tua testolina tonda tonda e piena di capelli neri. Un  nasino piccolo e un visino roseo, per niente affaticata dagli  sforzi per uscire da quel pancione che è  stato la tua casa per nove mesi, perché hai scelto di nascere con  un parto cesareo.
Non sarai mica una di quelle che scelgono la vita comoda fin  dall’inizio??! 
Sei stata adagiata sul  letto di tua madre e, ti assicuro, non avevo mai visto sul  suo  volto una espressione così  dolce e felice.  Finalmente potevi  sentire le sue mani sfiorare le tue, la sua voce sussurrarti le cose più belle, il suo profumo ed il calore del suo respiro.
Hai appena provato a piangere, ma soltanto per dare il benvenuto, per far sentire che da lì in poi ci sarebbe stata anche la tua voce.
Vi ho  osservate a lungo, con gli occhi lucidi per la commozione.
Vi ho lasciate andare incontro alla notte una vicina all’altra,  la prima notte in cui hai potuto attaccarti al suo seno  per iniziare a nutrirti della vita.

Auguri  cara, piccola, tenera Sofia .

La tua zia Lu

17 dicembre 2012

Aspettando il Natale

Un  sabato e una domenica all'insegna della pioggia incessante.
Una bella atmosfera per restare in casa,  accendere il camino,  ascoltare della bella musica e aver voglia di tirar fuori tutti gli addobbi di  Natale.
E'  andata proprio  così! Ho fatto l'albero con  tante piccole lucine bianche e palline colorate di rosso, oro e argento, ho  appoggiato delle ghirlande di abete, decorate da fiocchi  rossi  e fili di perle  in  alcuni  angoli della casa, e alcuni piccoli oggetti natalizi che mi ricordano tante cose appoggiati quà  e là.
Dopo aver finito,  è stato bello restare in silenzio ad ammirare il mio albero illuminato da mille lucine. Per ogni luce un pensiero, un  ricordo, il volto di una persona cara che non c'è più....
Poi lo squillo del  telefono: - "Mamas sono con  Simena. Tutto bello.   Ti chiamo domani quando arrivo in  aeroporto" - La voce di  mia figlia da Madrid, la sua seconda casa, dove è  andata per una breve vacanza, mi  ha riportata alla realtà.
Sarà un bel  Natale dove,  al  posto di tanti regali inutili, prevarrà la voglia e  la gioia  di stare con  i miei  figli e le persone più care.
 
See you soon
 
 

3 dicembre 2012

Tramontana

Finalmente la pioggia dei giorni  scorsi ha lasciato il posto ad una meravigliosa tramontana.
Amo   la tramontana! Il cielo è limpido fino a dar fastidio  agli occhi,  ed il vento è  così freddo e sferzante da rinvigorti! Mi porta indietro di tanti anni,  quando ero studentessa e dovevo uscire di casa alle 7 di mattina per correre a prendere il pulman che mi  avrebbe portata a scuola.
Mia madre diceva: "Mi  raccomando copriti bene,  che oggi c'è la  tramontana".  Il  freddo penetrava fino  alle ossa e,  nei  punti in cui il  vento soffiava più forte, si faceva fatica a camminare.
Le gote diventavano  rosse rosse dal freddo e le mani, protette dai guanti di lana, rimanevano   rintanate nelle tasche del  cappotto per non rischiare il congelamento.
Ma ero bello vedere gli  alberi sferzati dal vento gelido e le foglie secche trascinate in tanti piccoli mulinelli fino a formare dei  mucchi a ridosso dei muri.
Il pomeriggio, dopo aver pranzato, si poteva uscire e andare a trovare degli  angoli riparati dove poter restare al sole. Le mamme di quel tempo dicevano, in  dialetto, " state a petturina, così non prendete freddo!"  (Petturina = restare al  sole in un angolo riparato) e così si andava a cercare un angolo ben riparato dal vento ed esposto a sud, dove  poter giocare a campana o saltare con  la corda o qualche altro semplice gioco dei miei tempi, come la palla o  strappa bandiera.
Anche il vento di tramontana può restare un bel ricordo di una infanzia dove ci si doveva accontentare di tutto. Non c'erano i piumini  d'oca, o le mamme con la loro auto ad accompagnarci a scuola e venirci a riprendere. Ci si adattava a tutte le situazioni, con  naturalezza, senza  pretese nè rammarico per non poter avere se non quel poco che le nostre famiglie potevano offrirci.


See you soon

29 novembre 2012

Quando non và....

 
E' inutile che ci provi ancora!!
Stamane ho  aperto il  mio blog con  lo spirito di scrivere chissà quanto, invece non faccio  altro che iniziare a parlare di un  argomento  e cancellare! Sarà il  tempo,  sarà  per la preoccupazione di dovermi  sottoporre ad un controllo medico nel pomeriggio,  oppure semplicemente perchè  ho voglia  di  stare zitta zitta............... per cui è  meglio chiudere e rimandare  alla prossima volta!
 
See you soon

27 novembre 2012


SOLITUDINE!
 
 
« La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri. » - Hermann Hesse
 
Ma è poi solitudine trovarsi nella propria casa con  tutte le comodità  di  questo mondo, ben  arredata, piena di  luce e con  tanti spazi, un  bel  camino  acceso ed il tuo divano posizionato davanti al  televisore, allo  stereo e ad una libreria ben fornita dove trovare sempre qualcosa di bello da leggere?!
Un incenso al profumo di rosa che brucia lentamente lasciando che il  suo leggerissimo e delicato profumo si diffonda in ogni dove, la luce soffusa di un lume che illumina soltanto quell'angolo dove tu ami leggere e ascoltare la tua musica......
No. Secondo me tutto ciò non può chiamarsi solitudine soltanto perchè in quel  momento non c'è nessuno,  fisicamente, a farti compagnia!.
Troppo spesso  paragoniamo  la solitudine al  fatto di  non avere gente intorno con  cui parlare o condividere qualcosa. Se pensiamo che , il più  delle volte, le persone che ci circondano sono soltanto dei compagni/e  di quel  momento  e, a parte qualche chiacchiera, non ci danno nè ci lasciano qualcosa che valga veramente la pena di condividere, beh!  allora questa non è proprio solitudine.
Bisognerebbe imparare a conoscerci meglio, a capire veramente che si è  soli quando non stiamo  bene con  noi stessi, quando non c'è  niente che ci appaghi e ci soddisfi,  quando non riusciamo  a colmare quel vuoto  che ci accompagna sempre e dovunque anche quando siamo  in mezzo a gli altri.
La compagnia si può trovare tra le righe di  un libro, tra le parole di  una canzone, un piccolo animale domestico da accudire ed accarezzare...........
La vera solitudine appartiene a coloro che non hanno nessuno e niente. Nè una casa, nè parenti, nè  una parola di conforto nei  momenti di dolore. La vera solitudine appartiene ai bambini abbandonati, ai malati rimasti soli, agli  anziani  dimenticati dai loro figli, a tutti coloro che lasciano  il loro Paese martoriato dalla guerra e dalla povertà per venire a cercare fortuna in un posto dove la fortuna non esiste più.
Così quando noi,  me compresa, ci lasciamo andare a dire che abbiamo  passato un fine settimana in solitudine, dovremmo soffermarci un attimo a pensare .
 
See you soon

24 novembre 2012

Paura dei singles

Mi  è capitato di vedere un programma del  pomeriggio,  di quelli  che ormai spaziano su tutto  e di più, riprendendo i fatti  più  eclatanti  di cronaca nera, di politica,  di  gossip e che,  alla fine,  si conclude  con  una rubrica intitolata "da che parte sei". L'argomento di ieri era "Chi ha paura dei singles?".  Due gruppi  di opinionisti, di solito 6 personaggi dello spettacolo (attrici, scrittori, mogli  di vips, giornalisti....) , divisi  in  due fazioni, i  pro e i contro, esprimono i loro pareri..
Premesso che sono single da almeno  13 anni, non per mia libera scelta,  ma perchè il mio caro ex marito ne ha scelta una più giovane di me di almeno 20 anni, mi sono  sentita tirata in causa da un argomento che,  devo dire, è stato  ed è  una continua constatazione di fatto.
Purtroppo capita che, più spesso che volentieri, i singles fanno  paura alle coppie!
Quante volte, parlando con  le amiche o con  le colleghe di lavoro ho sentito dire: "questo fine settimana abbiamo organizzato una cena,  però sai,  siamo  tutte  coppie. Se hai  un  amico da portare ci farebbe molto piacere ci fossi  anche tu!"
E dove cazzo  lo trovo in due giorni un amico da portare a una cena di coppie?
Ma questo  le bastarde lo sanno! Così dicendo si sentono la coscienza a posto perchè loro ti hanno  invitata, poi  sta a te organizzarti!!
Sono molte le amiche che in questi 13 anni hanno preso lentamente il largo,  alcune adducendo la scusa che "sai non usciamo  più spesso  come prima", altre facendoti capire chiaramente che sei single e quindi  saresti come "il morto" in  una partita a carte a 3 sette, altre scomparse del  tutto senza alcun motivo.
Ma le poveracce sono  loro poverine  perchè,  secondo  me, una donna (o  un  uomo) che ha così  paura che una amica rimasta sola perchè  divorziata, o  perchè non ha avuto la fortuna di trovare un compagno, possa diventare un pericolo per il suo rapporto  di coppia deve avere delle incertezze veramente grandi verso il suo compagno!
Durante il mio matrimonio, finchè le cose sono  andate bene , non ho mai avuto il timore che qualcuna potesse soffiarmi il marito  perchè  single, anzi, alcune volte se qualcuna faceva un pò la carina  era un modo per sorriderne insieme a lui.
Innanzi tutto mi  sono sempre sentita molto sicura di me,  e questo faceva sì che non temessi confronti nè a livello di testa nè di altro e poi, ancora più  importante, ho sempre pensato che se ciò doveva accadere sarebbe stato perchè qualcosa non funzionava più tra noi due. 
Quindi,  care signore, tranquillizzatevi. Tanto se vostro marito decide di farvi le corna, lo fa anche con  quella vostra amica sposata con  cinque figli!!

22 novembre 2012

Grazie di cuore!!

Grazie Sig.ra Fornero. Davvero! Non crederò MAI  di  averla  ringraziata abbastanza!!
Per la prima volta, nella mia vita, avevo sperato di poter passare almeno una settimana delle ferie di Natale insieme ai miei figli, andando a visitare una qualche capitale Europea, ma i soldi destinati per questo viaggio (veramente meritato dopo un anno di assiduo lavoro!!) andranno  tutti,  e anche di più,  allo  Stato Italiano per pagare la ritenuta d'acconto delle tasse per l'anno  2013!!
Lei come lo passerà  questo Natale Sig.ra Fornero?
Sicuramente bene,  con  una tavola  ricca di ogni  ben di Dio, la casa ben riscaldata e le  luci accese  in ogni stanza (anche nel ripostiglio) tanto è Natale! E per TUTTI quelli  come Lei, cara Signora che, oltre a percepire un alto stipendio di docente universitario,  sono  anche pagati a dieci zeri da noi poveri contribuenti il Natale sarà un giorno stupendo!!
Io non potrò godermi quattro o cinque giorni di vacanza e,  creda, anche se ci tenevo davvero tanto,  non è  che mi cambierà la vita, ma penso a quante famiglie quest'anno  mancheranno non solo le vacanze, ma anche il panettone, un regalino per i loro bambini e anche da mangiare!! Ma la cosa più grave è, che insieme ai beni primari mancherà   il diritto al lavoro e alla dignità umana sanciti dalla nostra Costituzione! Le sembro  choosy??

Auguri Sig.ra Fornero.

17 novembre 2012

Coppie al supermercato

Molto spesso  il  sabato mattina è  dedicato (purtroppo) agli  acquisti di tutte quelle cose, sia alimentari che altro, che non  riesco a fare durante la settimana. Il centro commerciale più  vicino e nella città  che dista circa 27 km.
Già questo mi mette di malumore,  perchè vuol  dire prendere la macchina, aggiungere il  costo del  carburante e passare svariate ore tra viaggio, traffico, confusione al  supermercato e lunghe file alla cassa!! mentre io vorrei tanto tagliare fuori tutto e tutti e passare il mio tempo a casa, o a fare una bella passeggiata, o  seduta su  una panchina a leggere il  quotidiano  al sole.
Così anche oggi la mattinata è passata in un "nulla di  chè" in  mezzo  a scaffali  pieni  di  viveri e signore con  i carrelli  strapieni  di spesa con  figli piccoli  e mariti al seguito! Che pena!
Ma dico: vi siete mai soffermati sulla gente che il sabato riempie i centri  commerciali? Prevalentemente sono coppie. E si perchè,  evidentemente, questi poveri mariti si sentono  in dovere (o  viene imposto loro di dovercisi sentire) ad accompagnare la loro dolce metà al  supermercato,  spesso con  almeno  due dei loro  figli più piccoli (2 o 4 anni) che, nel  frattempo, si azzuffano tra di loro o piangono perchè vorrebbero comprare tutto ciò che attrae la loro attenzione.
E' quasi come una punizione che le mogli  infliggono al  loro marito a doverle accompagnare, come a volergli  far notare quanto sia faticoso e stressante pensare a cosa acquistare, quanto dover spendere senza forare il bagget mensile, spingere il carrello, fare la fila per pagare, caricarsi di sacchetti come un somarello  e, nel  frattempo, tenere a bada un figlioletto che urla come un ossesso perchè vuole la cioccolata!
Ma quanto sarebbe più bello, per tutta la famigliola, mandare il  papà al parco con  i bambini e lasciare che la moglie si ritagli un pò di tempo , sì a fare la spesa, ma  con calma e tranquillità, senza urla di figli  e musi lunghi  di  marito al seguito, magari guardandosi intorno e notare anche qualche bel single che, fermo davanti allo scaffale della pasta è decisamente in  difficoltà su che marca scegliere!  E poi vuoi  mettere? Magari incontra anche quella sua vecchia compagna di scuola che non vede da quando frequentava le superiori e si puo' fermare a scambiare  dei saluti e a parlare dei vecchi tempi
senza l'ansia del  marito vicino  che sbuffa e le ricorda che devono  andare perchè si è  fatto tardi  ed i pupi hanno fame (che poi,  guarda caso, sono  sempre loro, i  mariti,  ad essere affamati anche se sono  le 10  di mattino!!)
Invece no! Devi schiattà!  Sembra sentirle dire:"Lo vuoi oggi il pollo arrosto? Allora vieni e,  mentre io lo scelgo tu spingi il carrello e reggi i pupi! Ti piace il prosciutto? Allora intanto vai a fare la fila alla cassa (sempre coi  pupi incavolati che ormai sono in  preda ad una crisi isterica) mentre io faccio la fila al banco dei salumi".....
Ecco! Questa è una mattinata tipo della stragrande maggioranza delle coppie italiane quando, il sabato mattina, decidono che è meglio infliggersi questa punizione piuttosto che  concedersi un pò di spazio! Non sanno che in questo modo hanno perso delle belle occasioni: il papà di stare al parco  a giocare e godersi  i bambini come non può  fare per tutti  gli altri giorni della settimana, e la mamma aiutando quel  bel  single a scegliere la marca della pasta e magari spigandogli  anche il modo migliore per cucinarla!
(e chissà  che non potrebbe anche riscapparci un assaggino!!)


See you  soon

15 novembre 2012

Per chi vuole ascoltare




http://www.youtube.com/watch?v=hFxtcCKN9p0&feature=player_detailpage


Un Clik



Vorrei un interruttore per spegnere la mia vita.
Un clik! Un  semplice clik,  magari  con  il temporizzatore in modo da poter decidere quanto debba durare il black out, se un  ora, un  giorno, un mese.......
Un  clik e tutto  sarebbe pace, silenzio

12 novembre 2012

Nordik Walking

 
 
 
 
Le previsioni meteo di questo fine settimana hanno fatto sì che potessi anticipare l'uscita per la camminata nordica a sabato, piuttosto che domenica come programmato già  da alcuni giorni.
Ho incontrato gli altri componenti del gruppo alle 14,00 e,  dopo  un minimo di riscaldamento muscolare,  ci siamo  incamminati per un  percorso di  circa 14 km in mezzo a boschi, pinete e noccioleti. E' veramente fantastico camminare in mezzo alla natura! Basta imboccare un sentiero e subito scompaiono pensieri, malumori ed incupimenti di ogni genere. Ormai la tecnica dei movimenti, dal passo  alla postura da tenere per questo sport, è diventata talmente naturale che, veramente, non si pensa più a niente. Si è  distratti da tutto ciò che si incontra strada facendo; orme di animali, cespugli di bacche rosa, piante non comuni, profumi di muffe e di foglie. L'aria è  talmente pulita che riempie a pieno i polmoni. I colori autunnali creano dei quadri meravigliosi, delle sfumature dal  giallo al rosso, che solo la bravura della natura può creare!
Insomma uno sport da consigliare a tutti, anche per la possibilità che dà di poter interagire con  altre persone, per confrontarsi e dialogare su qualsiasi argomento.
 
 
 
            
 
 
Insomma, uno sport da conoscere e da provare adatto  a tutte le età e, non per ultimo, privo di qualsiasi costo (se non la spesa iniziale per il corso e l'acquisto dei bastoni).
 
See you soon 
 
 
 
 

8 novembre 2012

Buon compleanno

Quel  7  Novembre del  1981 avevo deciso di festeggiare il  mio compleanno a  casa di cari amici che abitavano a circa 100 km di distanza. La scelta di  andare fin  lì era dovuto  a due fatti:  1) perchè anche uno di questi amici era nato nel mio stesso  giorno; 2) perchè  tra gli  invitati c'era anche la mia carissima amica Bruna, che poi era anche la mia  ostetrica .E già! Per me era molto importante che ci fosse Bruna visto che  ero incinta e mancava una settimana alla fine. Quando  arrivai da loro mi fu chiesto come stavo ed io, che avevo sempre avuto dei doloretti per tutti i 9  mesi,  risposi che andava tutto bene.
Bruna decise che dopo cena mi  avrebbe visitata, "Così .....  tanto  per stare più tranquilla", e poi perchè in quel  modo avrei evitato di tornare nel suo studio di lì  a qualche giorno!
Fu  una bellissima festa, con una cena a base di pesce superlativa!
Festeggiavo il  mio 31mo compleanno!!
Poco prima di salutare per tornare a casa Bruna volle visitarmi,  come già  anticipatomi, e  subito  disse:
- " Lu, hai il parto aperto di 4 centimetri!Dobbiamo  sbrigarci ad andare in clinica altrimenti nasce qui!"
Fu un parapiglia! Mio  marito dovette tornare a casa a prendere la borsa con  il  necessario per il bimbo/a (non sapevo di che sesso fosse perchè per ben 2 volte ero  andata a fare l'ecografia e il macchinario  era rotto!)
Mentre lui viaggiava verso casa, io viaggiavo verso la clinica insieme a Bruna e suo marito.
Ricordo ancora con quanta allegria, forse perchè avevo soltanto delle leggere contrazioni, o forse per lo champagne bevuto!
Arrivammo in clinica verso mezzanotte e Bruna, che lì  era di casa perchè era il suo luogo di lavoro, mi fece subito preparare da una infermiera affinchè tutto fosse pronto con l'inizio delle prime doglie, che non tardarono ad arrivare.
Mio marito credo abbia volato per andare a casa e tornare indietro, perchè arrivò da me giusto in tempo per assistere alla nascita di nostra figlia. Già! una bellissima bimba!
Andò  tutto benissimo e fu  anche un  parto abbastanza veloce. Ricordo  l'esclamazione di Bruna: "Lu, è  femmina! " e sentendo  il  modo in  cui piangeva aggiunse: "Questa sarà una tigretta!"
E sante furono  le sue parole!
Il suo  carattere forte l'ha sempre accompagnata ed oggi è una fantastica donna.
La chiamammo Francesca e fu  il più bel  regalo di  compleanno che abbia mai ricevuto. Soltanto per un paio d'ore non siamo nate nello stesso giorno, io  il 7 e lei l'8 Novembre!
Oggi è il  suo  compleanno, il  suo 31mo compleanno. Proprio  gli anni che avevo io quando la misi al mondo.
Auguri amore mio.

6 novembre 2012

Nonnini sprint



Con lo  scherzetto che la gent.ma Sig.ra Fornero ci ha fatto,  facendo diventare esodati un grandissimo numero di  lavoratori e lavoratrici prossimi alla pensione, (come me per esempio che, per 31 settimane di contributi per il raggiungimento della mia tanto sperata pensione, mi  vedrò  costretta ad aspettare altri 5 anni fino  al raggiungimento di  ben  UDITE UDITE 67 anni di età), non ci sarà da stupirsi se, prossimamente, le strade d'Italia verranno  invase da nonnini e nonnine in carrozzella (magari  elettrica) per il raggiungimento del  posto di lavoro!!! Ci vedrete sfrecciare come razzi,  con  gli  occhialoni  e la cuffietta da "Barone Rosso",  con  la sciarpa al  vento ed il bastone alzato gridando: Largo,  Largo,  fatesi pacciare ( vorrebbe essere:"fateci  passare" ma, probabilmente, saremo anche sdentati!)!!! ma tanto anche i  denti non ci serviranno più perchè, di questo passo, saremo costretti  a mangiare solo pappette, visto il  costo della vita e le tasse da pagare!!
 
WiWa WiWa la Fornero
 
See you soon

4 novembre 2012

Un sogno

Sono  nata in una casa di campagna, ma non una casa rurale tipo cascina o antico  casale,  ma una villa stile anni 40 di proprietà di un colonnello  dell'aeronautica  militare il quale costruì quella abitazione per le vacanze con la  sua famiglia.
Mio padre fu incaricato di curarne la proprietà che consisteva in un grande castagneto, qualche albero di nocciolo,un bel giardino e, inoltre, tutti i lavori straordinari di manutenzione del fabbricato. L'appartamento che ci fu destinato  era all'ultimo piano da dove si godeva un panorama stupendo del  nostro paese. A pochi metri, in  un vecchio casale, viveva la famiglia di un mugnaio composta da Pietro (il  mugnaio), Nunziata (la moglie), Peppino (il  vecchio nonno) e le loro tre figlie: Maria, Elda, Nilla.
Ho un ricordo nitido e felicissimo della mia infanzia. Sono cresciuta all'aria aperta e, la fortuna di avere queste ragazze mie coetanee come vicine di casa, faceva sì che nè io nè mia sorella ci sentissimo  sole. Con  le nostre mamme si andava per boschi a raccogliere funghi, per prati a cercare la cicoria e per campagne a raccogliere noci, nocciole e quanto  altro la natura potesse offrirci. Per andare a scuola si doveva doveva raggiungere il paese, lontano circa 1 km , e non c'era caldo o freddo o pioggia che ci impedisse di andare a piedi fin  lì. Quando pioveva avevamo i nostri stivaletti di  gomma e la cerata con il cappuccio che ci copriva fino  ai piedi e il  più grande gusto era quello di camminare dentro le grandi pozzanghere per sentire lo "scisciach" dell'acqua. Avevo 9 anni quando, per comodità di tutta la famiglia, mio padre acquistò una casa in paese.
- Questa breve introduzione per spiegare un sogno che mi accompagnò più volte in brutti periodi  della mia vita di donna -.
Ero sposata  e avevo già i miei  due figli quando, come succede a molte coppie, passai un periodo molto difficile .  Scoprii  un tradimento di mio marito e,  questo, mi provocò una grande sofferenza. Fu lì che, per la prima volta, sognai quella casa dove avevo passato i giorni più  felici della mia infanzia. "Entravo lì con la mia famiglia, mio marito ed i miei due figlioletti, e tutto era buio. Grandi ragnatele coprivano le finestre chiuse e,  con  difficoltà, raggiungevamo  il grande salone del  piano  terra da dove provenivano  dei canti tristi. Lì trovavamo tanta gente con il volto sbiadito ed il capo  coperto da lunghi copricapo, quasi fosse un tempio dove si svolgeva una cerimonia. Per quanto cercassi di accendere una luce,  non riuscivo a trovare alcun interruttore finchè, con il  fiato in gola, mi svegliavo in uno stato di grande angoscia". Con  il  tempo le cose con  mio marito andarono chiarendosi e, pian  piano, tra me e lui tornò la serenità che ci permise di andare avanti ancora per qualche anno. Fu a quel punto che tornai a sognare quella casa. " Entravo nuovamente con   mio marito ed i miei due figli ma, questa volta, erano  scomparse le ragnatele dalle finestre e anche le persone che cantavano come in un  tempio. Mi  dirigevo verso le finestre e cominciavo  ad aprirle una ad una ed una grande luce entrava rischiarando agni angolo  di  quella grande casa. A quel punto ci prendevamo tutti per mano e andavamo  verso l'uscita incontro al sole". Il risveglio  non era più  angoscioso come la prima volta, anzi, era piuttosto piacevole e rassicurante.
Passarono molti anni, i ragazzi diventarono grandi e la vita mi portò a continui e grandi importanti cambiamenti. Mi trasferi a vivere in una città del Nord dove rimasi alcuni anni causa il lavoro di mio marito. All'improvviso le cose tra me e lui cominciarono  a cambiare fino a portarci ad una dolorosissima separazione. Furono mesi lunghi e difficili che mi portarono  ad affrontare situazioni pesanti e a dover prendere decisioni importanti. Tornai a vivere nel mio paese e, pian piano, con l'affetto dei miei cari potei ricominciare a vivere più  serenamente. Dopo circa due anni, quando il dolore si era sopito e la vita aveva ricominciato a scorrere, ecco ricomparire quel sogno. Questa volta "mi trovavo da sola a camminare in quella strada di campagna, che passava davanti la casa della mia infanzia in una giornata di sole e, da lontano, cominciavo ad intravedere le sue finestre tutte chiuse ed anche il suo giardino pieno di erba alta ed incolta, insomma, in  uno stato di completo abbandono. Quando le fui davanti pensai che era un vero  peccato vedere una casa così bella completamente lasciata andare,  ma questo pensiero non mi  provocò dolore. Continuai  a camminare in quella giornata di sole godendo i profumi della campagna ed il frusciare delle foglie".
Da quel momento non ho mai più sognato quella casa. Con il suo stato di abbandono nel sogno anche la mia anima aveva chiuso le finestre e lasciato crescere l'erba su  un passato che non sarebbe tornato mai più.

Un Giorno

"Quando  il  giorno lascerà  posto alle prime luci del tramonto io sarò  già  lontana. Lascerò  le mie cose, i miei amici, i miei angoli di pace, persino  i  miei sogni ,in  questa  casa che mi ha tenuta prigioniera troppo  a lungo, improgionata nei ricordi di tempi  lontani,  di giorni pieni  di sole e di notti buie. Lascerò qui i ritratti, i miei libri, le  speranze di una vita migliore.        
Me ne andrò in cerca di nuovi pensieri, dove il  sole riscaldi la mia
anima   e le notti  siano  meno  buie......"


da "Un  Giorno" 





















30 ottobre 2012

Che puzza!

 
 
Cominciare la giornata con la puzza sotto il  naso non è il massimo! Ma non quella puzza data dalla superiorità e spocchioseria che è caratteristica di molta gente, bensì dalla puzza di naftalina che sprigionava dal giaccone della mia vicina  di poltrona sul pulman!
Mamma mia! Un odore puzzolente che non ricordavo neanche più.  Una volta si usava metterla nei  cassetti  o  negli  armadi per far si che i cappotti,  o i maglioni  di lana, non venissero mangiucchiati dalle tarme, ma questo avveniva trenta anni  fa! Oggi ci sono tanti prodotti che fungono da antitarme
racchiusi in sacchettini profumati o,  addirittura, delle linguette di cartoncino da mettere in mezzo ai capi  che si  vogliono preservare che funzionano benissimo!
Insomma,  quasi 60 km con questo fortissimo odore sotto il naso mi hanno  fatto arrivare a destinazione con  lo stamaco in  gola!
La nausea si è  aggravata anche grazie all'autista del  pulman che frenava ogni 5 minuti con  una zampa da elefante al posto di un normale piede.
Che palle!
Avrete capito che è una giornata "NO".
Quando le mie giornate sono  "NO" di solito non c'è  un  motivo ben specifico. Magari mi alzo bene, piena di buoni propositi, contenta perchè fuori c'è il  sole.........poi basta una sciocchezza, come l'odore della naftalina addosso ad un viaggiatore che ho avuto la sfortuna di avere accanto per far sì che desidererei migrare lontano non so quante mila miglia!
Che dite? Sarà mica patologico?
Io credo invece sia una insoddisfazione sopita che accompagna la mia vita in questi ultimi mesi, prevalentemente da quando sono quasi stata costretta a far uso dei mezzi pubblici per via del rincaro del  carburante!.E' difficile invertire all'improvviso la visuale delle cose. Prima guardavo tutto dall'alto in basso, ora, invece, dal  basso verso l'alto e questo alto sembra diventare ogni giorno più lontano da raggiungere!
Non sono "choosy" o,  almeno, non credevo di esserlo fino a quando le cose non sono  cambiate dal punto di vista economico/ sociale (economico perchè  i soldi diventano sempre meno - sociale perchè non posso più scegliere vicino a chi voglio stare o  incontrare, ma sono  costretta ad accettare una promiscuità di gente e razze e abitudini alla quale non ero abituata).
Beh! Dopo aver detto questo allora dovrò ammettere di essere un pò  "choosy"!
L'unico fatto che mi consola un pò è pensare che fra un paio di giorni ci sarà un  bel ponte per la feste dei  Santi, così potrò  starmene quattro giorni per  fatti miei scegliendo  luoghi e persone o cose da fare senza alcuna costrizione.
Andrò sicuramente a fare una lunga camminata con  il gruppo  del Nordik  Walking in mezzo ai boschi sperando così di eliminare, almeno un pò, l'insoddisfazione che mi accompagna  da "troppo" tempo.
 
See you soon
 
 

29 ottobre 2012

A Vanni






Poesia di Pablo Neruda
                        
                                                                        

La Morte
Sono rinato molte volte, dal fondo
di stelle rovinate, ricostruendo il filo
delle eternità che popolai con le mie mani,
e ora vado a morire, senza nient' altro, con la terra
sopra il mio corpo, destinato a essere terra.
Non ho comprato una porzione del cielo che vendevano
i sacerdoti, e non ho accettato le tenebre
che il metafisico fabbricava
per potenti sfaccendati.
Voglio stare nella morte insieme ai poveri
che non ebbero tempo di studiarla,
mentre li bastonavano quelli che hanno
un cielo suddiviso e su misura.
Ho la mia morte pronta, come un vestito
che mi aspetta, del colore che amo,
dell'estensione che cercai inutilmente,
della profondità che necessito.
Quando l'amore consumò la sua materia evidente
e la lotta sgrana i suoi martelli
in altre mani di unita forza,
la morte viene a cancellare le tracce
che costruirono le tue frontiere.
 
 
 Addio  amico caro - Lu

28 ottobre 2012

Buon Compleanno



E' tornata l'ora solare. Sono appena le 16,45 e questa giornata sembra non  debba mai finire visto che siamo  tornati indietro  di  un'ora! E' piovuto per quasi tutto il  giorno e il vento ha strappato quei pochi  fiori che erano  rimasti sul mio terrazzo, risparmiando i miei gelsolmini ed il  grande benjamin che, ormai,  è  diventato un albero. Mi piace restare dietro i vetri della finestra a guardare la pioggia! Tanti  anni  fà questa era la domenica della grande festa; la casa era piena di bambini,  anche 30, e tutto era allegria e confusione
perchè  si festeggiava il compleanno dei miei due figli. Il giorno  della loro nascita non è lo stesso visto che sono nati uno il 29 Ottobre e l'altra l'8 Novembre, ma io li ho sempre festeggiati insieme in modo da riunire, in una volta sola, nonni e zii che sarebbero  venuti  da fuori.
Che meraviglia! E quanti bei ricordi..............

Anche quest'anno aspettavo questo giorno con  la speranza di essere tutti insieme,  noi tre,come sempre. Sarebbe stata una domenica con la tavola apparecchiata con  la tovaglia bella, con il servizio di piatti buono, e con  qualcosa di diverso e di buono da mangiare. Avrei acceso una candela al centrotavola e avrei lasciato decantare quel buon rosso che conservo per le occasioni speciali.....Ma quest'anno non è  andata così, per ovvi motivi!
Spero ugualmente sia un bel  compleanno  figlio mio,con  l'augurio che  un milione dei tuoi sogni possano realizzarsi e che la salute e la felicità ti accompagnino sempre.
Auguri amore mio. Con il bene di sempre, la tua mamma.

27 ottobre 2012

Un giorno di pioggia

Pur  essendo un'amante del caldo, non mi dispiace questo fine settimana con  la pioggia, il vento e quest'aria plumbea  caretteristica dell'autunno.
Mi sto godendo la casa soffermandomi su piccole cose come: sistemare nel  vaso  le rose appena colte in giardino, spolverare i libri e aprire qualche pagina per andare a rileggere delle frasi, oppure prendere  dei  cd e sceglierne uno, a caso, infilarlo nello stereo e soffermarmi ad ascoltare una canzone che mi riporta a lontani ricordi.
Ho acceso un incenso e mi piace sentire il suo profumo mentre si diffonde pian piano in  ogni  angolo. Guardo i  portaritratti con le foto dei miei figli e mi soffermo a lungo a guardare ogni particolare. I  loro volti bambini, le pose naturali e quelle rubate ad uno scatto improvviso, la loro adolescenza, la laurea, i gruppi di famiglia da dove trapela una grande gioia per essere tutti insieme, magari  una domenica per una gita al mare.......
Ho preparato il camino, che accenderò appena comincerà a far notte, per godermi la sua fiamma che illumina il mio soggiorno di una luce calda e soffusa e già pregusto il momento  in cui, raggomitolata sul  divano,  potrò  continuare la lettura del  libro di questo  momento -"Oceano  Mare" di Baricco- consigliatomi  da mia figlia che dice sia il più bel libro che abbia mai letto e di  cui  non può  fare a meno  di  averne sempre una copia sul  suo  comodino.
Una giornata che non avevo da tanto,  troppo tempo...

See you  soon



 "Se lo  guardi non te ne accorgi di  quanto rumore faccia.
Tutto quell'infinito diventa solo  fragore, muro  di suono, urlo  assillante e cieco.
Non  lo spegni, il mare, quando brucia nella notte."

da: Oceano  Mare - A. Baricco



25 ottobre 2012

Libertà









Se non trovi la libertà dentro te stesso,  non sarai mai libero



Troppo amore

Il  troppo  amore, a volte,  porta ad innescare dei  meccanismi  tali da rovinare l'esistenza delle persone!
Sono una donna ancora giovane, in piena salute e,  a detta di quanti mi conoscono, di aspetto gradevole. Sono piena di voglia di vivere, sono  curiosa, vivace e, non per ultimo, con  tanti  progetti per il futuro. Ho un lavoro che, seppur non mi  soddisfi appieno, mi rende la vita tranquilla dal punto di  vista economico.  Ho  sempre dimostrato di essere in  grado  di prendere decisioni importanti, di saper gestire la mia vita e quella dei  miei  figli nel  migliore dei modi, sono stata figlia e sono madre consapevole di tutte le  responsabilità che entrambi i ruoli comportino e non mi  sono  mai spaventata nel  dover affrontare nuove situazioni o,  almeno, ho sempre cercato  di fare in  modo che gli altri non se ne accorgessero più  di  tanto.
Ho acconsentito ad ogni scelta  di  vita dei  miei  ragazzi permettendo loro di trasferirsi all'estero per motivi  di studio e non solo, tanto che mio figlio ha vissuto a Londra per un paio d'anni e mia figlia a Madrid per altri cinque anni. Sin dall'età universitaria hanno  sempre vissuto da soli, nei loro spazi. Hanno cambiato tutti i lavori che hanno  voluto e ritenuto giusto che fosse,  per ampliare le loro esperienze di vita e,  malgrado mi mancassero, li ho  sempre incoraggiati affinchè si sentissero liberi ed indipendenti. Tutto ciò  ha fatto sì  che diventassero delle persone speciali, capaci di gestire la loro vita in modo  indipendente e avere la possibilità di continuare a fare le loro scelte liberamente.
Ora vi  chiederete: " Ma se tutto è  così dov'è  il  problema??"
Beh! Il  problema nasce dal fatto che, ormai da dodici anni, sono divorziata e di  conseguenza i miei figli improvvisamente si sono, e continuano a sentirsi, totalmente responsabili nei miei  confronti come dovessero  accudire una bambina e, non solo piccola, ma anche deficiente!!
Il  fatto che loro mi siano  vicini mi riempie di gioia, ovviamente! Ma questo fa si che si siano creati dei problemi che,  con il tempo, vanno  sempre più aggravandosi: cominciano a colpevolizzarmi del loro tipo  di vita facendomi  capire che,  se non riescono  più ad allontanarsi dal posto in  cui  vivono è per non lasciarmi  sola,  per tacitare quel senso di colpa e di  abbandono  che potrebbero  avere continuando a fare le loro scelte. Così  nascono dei  nervosismi, delle insoddisfazioni, delle frasi tipo "se sono ancora qui è per te" oppure "se non  ci fossi  tu me ne sarei già  andato/a da tanto tempo" o  ancora "sei  come una spada di  Damocle sul  mio  collo" e così  via....
Tutto  ciò mi crea un grande dispiacere; mi porta a sentirmi destabilizzata e a pormi delle domande, prima tra queste il fatto che forse sono  invecchiata così  tanto da non rendermene conto e di  dover aver bisogno di  una badante (ma non mi  sembra visto che sono ancora completamente indipendente e riesco anche ad orientarmi senza sbagliare strada o a non sbagliare i mezzi che prendo per arrivare al lavoro, o ad invertire/sommare le pillole per la pressione che prendo giornalmente,o causare incidenti  d'auto  ecc,ecc,) e poi comincio IO ad avere dei sensi di colpa nei loro confronti per sentirmi il loro limite. Capisco che tutto è  dettato da un forte senso di protezione che i miei  ragazzi hanno verso  di me,  consapevoli del  dolore subito in passato per l'abbandono  del loro padre, ma vorrei tanto , ma tanto,  si rendessero conto che tutto ciò fa parte dei  giochi della vita, e così  facendo non mi  aiutano certo,  anzi..........mi fanno  sentire un peso, una palla al   piede che    impedisce loro  di continuare a sentirsi liberi e vivere la loro vita ovunque vogliano.
Vorrei capissero che i figli  sono dei genitori fintanto che il bisogno lo richiede, ma poi diventano figli di se stessi,  della vita,  delle loro scelte e delle loro ambizioni. Il troppo amore di un figlio verso la madre, e viceversa, diventa una prigione, un  circolo  vizioso che crea soltanto dei  gravi danni. Vorrei  capissero che sono  ancora in grado di badare a me  stessa e che ciò, proprio ciò!, mi aiuterebbe a sentirmi  ancora giovane ed indipendente, capace di intendere e di volere e, inoltre, capissero che tutto ciò non andrebbe per niente ad interferire  sulla loro  vita e sulle loro scelte, ma a continuare ad essere orgogliosa dei loro cambiamenti e dei loro progressi.
Vi amo  tanto figli miei,  ma lasciatemi  vivere la mia vita affinchè possiate vivere,  altrettanto bene,  la vostra.
Con l'amore di sempre - Mum
 
 
 
 
 
 
 
 
 

24 ottobre 2012

Sentimenti




"Il domani non è  assicurato per nessuno,  giovane o vecchio.Oggi può  essere l'ultima volta che vedi chi  ami. Perciò non   aspettare oltre,  fallo oggi,  perchè    se il  domani  non arrivasse,  sicuramente compiangeresti il giorno  in cui non hai avuto il tempo per un sorriso, un abbraccio, un  bacio e che eri troppo  occupato per regalare un ultimo desiderio".

Gabriel  Marquez



mamma e figli (3)

18 ottobre 2012

Scelta di vita o disperazione?

 


Durante una delle lunghissime code che faccio ogni  mattina per andare al  lavoro ho fatto una scoperta.
Quando  si lascia il GRA e si scende per immettersi sulla Flaminia percorrendo una piccola rampa di accesso, ci si trova in coda per un breve tratto e  questo  permette di guardarsi intorno e scoprire delle cose che, in  situazioni di traffico  normale, non verrebbero mai viste.
C'è un piccolissimo fazzoletto di prato, riparato da un  guard rail abbastanza alto, che è  diventato la casa di un giovane uomo. Lui vive lì. Quando lo vidi la prima volta erano circa le 8 di mattina del mese di Luglio e stava ancora dormendo adagiato sull'erba,  semplicemente,  senza alcun riparo. Pensai ad un barbone occasionale che,  visto il caldo torrido che ci  ha accompagnato per tutta l'estate, avesse trovato riparo in quel piccolo angolo di verde. Un pò come scegliere di dormire nel  giardino di casa in una notte di cielo  stellato!
Con  il passare dei giorni continuai  a vederlo ogni  mattina. Qualche volta dormiva,  altre volte era seduto e stava mangiando qualcosa. Intorno a lui niente. Non pezzi di  cartone dove potersi adagiare o ripararsi dal  fresco della notte, non borse di plastica piene di qualcosa.......niente!
Mi  sono chiesta infinite volte perchè in quel posto? Di solito queste persone scelgono di dormire sotto i  cavalcavia o trovare riparo sotto le pensiline delle stazioni, e  lì ce ne sono tante visto che è vicinissimo alla stazione centrale dei pulman e alle varie stazioni del  treno  metropolitano! Invece no! Il  suo giaciglio è la terra, e l'unico riparo dalla pioggia che potrebbe avere  è un piccolo ponte che si trova sotto il  cavalcavia del  GRA.
Sono passati alcuni  mesi, è  arrivato l'autunno e con  esso le forti pioggie di questi ultimi giorni.Non pensavo neanche più di guardare al  di là del  guard rail per vedere se quell'uomo ci fosse ancora. Davo per scontato che avesse cambiato posto, spostandosi in un luogo più  riparato dalle intemperie, ma ieri mattina lui era ancora lì, in un sacco a pelo, con la testa coperta dal cappuccio di un kway blu e stava mangiando qualcosa.................Mi sono sentita stringere il cuore! Cosa si fa in queste situazioni? Possibile che un essere umano si debba  ridurre a vivere così, come un topo in mezzo al  fango, senza niente e nessuno che lo aiuti a riconquistare la sua dignità di uomo!
 
homelessness

 


 
Il primo pensiero è stato quello di fargli  trovare lì una tenda da campeggio che potesse almeno ripararlo dall'umidità  della notte, poi ho pensato di segnalare ai  vigili o al parroco di una chiesa vicino al mio ufficio questa situazione affinchè qualcuno si muova a compassione e possa aiutarlo con  un riparo più confortevole...............ma se invece fosse una sua scelta di vita? Se non volesse essere aiutato da alcuno?
Il  fatto è che lui è  ancora lì! Stamane ho  viaggiato con  il  pulman e dall'alto del  finestrino ho visto meglio "la sua casa".  Un telo blu di plastica  che copre qualcosa, forse il suo sacco a pelo, e lui in piedi con addosso il suo kwai blu con il cappuccio in testa, un bastone sulle spalle con infilato un sacchetto di plastica, magro e alto, che si accingeva a scavalcare il guard rail per andare incontro ad un nuovo giorno.........
 

17 ottobre 2012

Il male oscuro


Ti ho conosciuta tantissimi anni fa.  Fu un  incontro del  tutto inaspettato che andò  sviluppandosi con  i giorni, addirittura per  qualche mese prima che io potessi veramente accorgermi di te,  conoscere il  tuo nome. Però tu eri lì,  ed io avvertivo la tua presenza come un'ombra che oscurava ogni mio pensiero, ogni  mia azione. Piccole avvisaglie che non riuscivo a definire. Mi sentivo seguita, oppressa, avvertivo la tua presenza ovunque io fossi e, tutto ciò, mi rendeva la vita impossibile perchè un forte senso di paura e ansia accompagnava ormai ogni  mio passo.

Mi sentivo sempre più sola ed impotente, non avevo più la voglia di fare niente, passavo le mie giornate rintanata in casa  sperando fosse l’unico luogo dove tu non potessi raggiungermi e non sapevo come combatterti.  Cercavo di giocare d’anticipo su ogni tua azione pensando che ti avrei  colta di sorpresa e che ti avrei  spiazzata, ma tu eri furba più  di  quanto io credessi!

Mi lasciavi fare, ma poi  in maniera subdola riuscivi ad entrare dentro di me come una furia, un  temperale, un  forte vento che spazzava via ogni sorriso, ogni piccola gioia di vivere e mi gettavi nel buio,  in un  baratro senza fine.

Pensavo di poter riuscire da sola a sconfiggerti, ma mi  sbagliavo. Ogni giorno di più diventavi forte,  aggressiva, il  mio carnefice.. Dovetti demordere e chiedere aiuto.  Fu lì che conobbi il tuo nome:

Depressione.

Mi furono consigliate pillole, tranquillanti, sedute psicoterapiche…..Ma fu proprio a questo punto che mi  rivolsi al  miglior medico del  mondo e cioè alla mia forza di volontà. Cominciai a combattere con  le tue stesse armi! Eri cattiva? Io cercai di diventarlo di più cercando di ostacolare ogni tua mossa, di prevenire ogni tua reazione, di tapparmi le orecchie quando mi bisbigliavi cose brutte.

Vinsi la paura ad uscire da sola.  Vinsi la paura di dover cadere mentre mi trovavo in spazi aperti, vinsi la paura del  buio cercando di accendere ogni piccola luce che il mio corpo potesse offrirmi.

Fu una lunga battaglia. Tante volte credetti  di non farcela ma pian  piano sentivo che stavi perdendo le tue forze ed era li che si rafforzavano  le mie.

Ne uscii vincitrice e da allora non sei mai più tornata.

 

See you soon